Sul promontorio di Piombino la caccia continuerà ad esistere. Lo ha ribadito il sindaco Massimo Giuliani, rispondendo al Comitato volontario per la chiusura della caccia sul promontorio di Piombino (che è zona Anpil, ovvero area naturale protetta di interesse locale), vista la petizione indetta in occasione della scadenza e relativo rinnovo dei contratti di affitto degli storici capanni da caccia.
Il Comune, spiega il sindaco, finora ha garantito lo svolgimento di tutte le attività culturali, di ricerca, ricreative, sportive, turistiche, venatorie nella forma tradizionale, del tempo libero in generale. Dopo la scadenza della regolamentazione dell'area, l'intenzione dell'amministrazione è quella di predisporne una nuova che riproponga i principi di tutela di questo territorio rafforzando, al contempo, il ruolo di questo bene nel quadro delle politiche di sviluppo sostenibile nel settore del turismo.“Natura e cultura, storia e paesaggio – sottolinea il sindaco – sono fattori identitari da rilanciare, implementando l’offerta già esistente, attraverso una attenta e virtuosa progettualità combinata con il contributo e gli esiti della ricerca e valorizzata dalle collaborazioni scientifiche di cui il territorio da tempo si avvale. Quindi fare sistema ed ampliare il sistema è il nostro obiettivo”. “Non sfugge a questa amministrazione – prosegue – l’importanza delle esigenze di fruizione che anche la nostra popolazione esprime attraverso diverse attività del tempo libero, tra cui anche quelle tradizionali come la caccia”.
“Il nostro indirizzo pertanto sarà quello di regolamentare con precisione ed efficacia tutte le attività e gli usi possibili in modo tale da garantirne la piena compatibilità. Il sindaco non ha escluso possibili “acquisizioni delle proprietà private”. In questo lavoro intendiamo avvalerci del contributo di tutte le organizzazioni, le associazioni e le varie rappresentanze oltre che degli enti istituzionali preposti, ritenendo di fornire così un contributo vero alle prospettive future del nostro territorio”.
La posizione del sindaco ha mandato su tutte le furie l'ex presidente del Wwf locale, Paolo Maria Politi, che ha criticato l'amministrazione per l'avvio delle trattative anche con i cacciatori. Gli risponde in una nota la Libera Caccia di Piombino, evidenziando come “la gestione del promontorio piombinese, anche e soprattutto da parte del mondo venatorio più illuminato, abbia consentito negli anni di conservare pressochè intatto l’immenso patrimonio naturalistico”, per questo i politici locali, sottolinea, hanno sempre cercato il confronto con i cacciatori. “I capanni di caccia, definiti in maniera sprezzante – evidenzia Libera Caccia - , non servono ad aumentare la pressione venatoria ma a razionalizzarla, nel rispetto delle normative regionali; se si aumenta il loro numero si eliminano i cacciatori vaganti che non sono assoggettabili a nessun controllo e si rendono più responsabilizzati coloro che invece cacciano da una postazione fissa”.