Al Consiglio regionale dell'Abruzzo, Mario Olivieri, rispondendo alle numerose sollecitazioni di associazioni venatorie e agricole dei comuni dell'Alto e Medio Sangro, ha depositato una risoluzione urgente affinché siano adottati provvedimenti tempestivi per contrastare il problema della sovrappopolazione dei cinghiali nella regione Abruzzo, che ogni anno causano 2,5 milioni di euro di danni all'agricoltura, oltre che gravi incidenti stradali, soprattutto in prossimità di parchi e riserve naturali.
Per Olivieri è indispensabile "Ripensare e riscrivere le leggi nazionali e regionali di settore, adeguandole alle mutate realtà socio-economiche della nostra regione". "Si rende necessario revisionare radicalmente il piano faunistico, redatto più di dieci anni fa e privo di rispondenza alla situazione all'attuale, alla luce delle variazioni ambientali e faunistiche intercorse nella regione Abruzzo e che hanno determinato l'imprevisto ripopolamento dei cinghiali nei parchi e nelle riserve", sottolinea.
Altre misure ritenute indispensabili dal Consigliere regionale Olivieri sono: la riforma degli ambiti territoriali di caccia (ATC) nei numeri, nelle politiche e nell'articolazione della loro funzione fino ad arrivare, se necessario, al commissariamento; la ridefinizione degli abbattimenti dei cinghiali che devono poter essere effettuati, programmaticamente, anche nei parchi e nelle riserve, così come avviene in altre regioni d'Italia; prolungare i tempi della caccia ordinaria da praticare in tutte le forme e non solo "in battuta" e ripianificare la gestione e il controllo di concerto con le autorità preposte sull'intero territorio regionale