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News CacciaBigHunter Giovani, Riccardo Maggiacomo “noi cacciatori in prima linea contro incendi e degrado” giovedì 14 luglio 2016 | | La caccia, oltre ad essere per me una valvola di sfogo, è anche un momento di aggregazione e un'occasione per impegnarsi in prima persona per il bene collettivo”. Lo dice per la rubrica BigHunter Giovani, Riccardo Maggiacomo, studente laureando in ingegneria elettronica a Napoli, residente a Itri, in provincia di Latina e cacciatore per passione fin da giovanissimo.
Riccardo ci racconta delle tante inziative organizzate sul territorio, come la sagra del cinghiale in occasione della Festa di S. Giuseppe, i cui proventi vanno in beneficienza, la pulizia dei boschi dalle immondizie, il ripristino dei vecchi sentieri di montagna e la vigilanza sugli incendi boschivi in estate. Queste ed altre sono le attività legate alla tutela del territorio, realizzate grazie alla collaborazione tra associazioni venatorie locali e al contributo volontario dei cacciatori.
“Il cacciatore oggi è il primo vero ambientalista” spiega Riccardo. “Purtroppo a livello politico e sociale – aggiunge - siamo relegati in una sfera di pensiero non più confacente alla realtà. Additati spesso come distruttori dell'ambiente e bracconieri”. E' vero invece il contrario. “La caccia oggi – spiega Riccardo Maggiacomo - è l'unico modo per monitorare preservare e regolare i ritmi biologici della natura. Purtroppo gli ambientalisti da salotto questo non lo vogliono comprendere, oppure lo sanno ma politicamente devono esserci contro a prescindere, senza rendersi conto che sono ben altre le gravi minacce per cui la natura è veramente in pericolo. Dalle nostre parti siamo afflitti dalla piaga degli incendi boschivi, ma non ho mai visto un ambientalista di Itri o alla televisione che abbia speso una parola su questo argomento. Dal mio punto di vista potremmo fare tantissime cose insieme agli "ambientalisti" se solo fossero tali”.
Riccardo proviene da una famiglia di cacciatori, ha cominciato ad andare a caccia, accompagnando il padre in qualche uscita, quando aveva nove anni. “Oggi devo ringraziarlo – scrive - perchè mi ha fatto comprendere l'importanza e la responsabilità che si ha quando si è armati”. Quando ero piccolo mio padre mi diceva sempre che il motorino non me lo avrebbe mai comprato ma a 18 anni mi avrebbe regalato un fucile, adesso capisco che aveva ragione sicuramente un'arma, utilizzata in sicurezza, è meno pericolosa di un motorino in strada”.
Caccia solo cinghiali da qualche anno ma in passato si è dedicato a diverse altre forme di prelievo. Riccardo è impegnato anche nelle organizzazioni venatorie. “Sono stato revisore dei presso la A.F.V. Frà Diavolo, e sono consigliere Italcaccia da anni. A livello politico sono impegnato sempre con gli stessi scopi caccia/cultura/natura presso il mio paese. Sono da poco sceso anche nel campo politico facendo parte di un gruppo di persone che intende mettere a disposizione la nostra esperienza e conoscenza del territorio al servizio della cittadinanza”. Delle associazioni venatorie pensa che “sono troppe per il numero di cacciatori presenti in Italia, tutti auspicano ad un'unica associazione capace di abbattere in primo luogo i costi di assicurazione, ed in secondo luogo difendere i nostri sacrosanti diritti, cosa che non può succedere a causa della enorme frammentazione”.
Abbiamo chiesto al nostro giovane amico di raccontarci un'esperienza vissuta a caccia. Ci ha risposto così: “c'è un detto dalle nostre parti, 'nessuno racconta tante balle come il cacciatore a valle', di momenti adrenalinici ed entusiasmanti fortunatamente ne ho vissuti tantissimi (nonostante la giovane età) specialmente nella caccia al cinghiale. Ogni anno da agosto ti comincia quella voglia di tornare in montagna e non vedi l'ora che arrivi ottobre per tornare li a divertirti e a sudare mettendosi alla prova con se stessi e gli altri. Ma le storie di caccia è bello raccontarsele sotto una tavola o davanti al caminetto”. Vai alla rubrica BigHunter Giovani | Leggi tutte le news | |
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