Si è svolto a Potenza, su iniziativa dell'Assessore Luca Braia, un incontro tra i prefetti di Matera e di Potenza per affrontare il problema dell'espansione dei cinghiali in Basilicata. Durante l'incontro è stato deciso di rafforzare ulteriormente l'azione messa in campo fino ad oggi. A coordinare le iniziative sarà il Dipartimento Agricoltura, a cui spetterà il compito di verificare le condizioni per il riconoscimento dello stato di emergenza, una tra le possibili soluzioni discusse, così come richiedere e proporre eventuali necessarie deroghe e/o modifiche alle normativa nazionale e regionale utili ad arginare il fenomeno.
Al tavolo presenti anche numerose associazioni di categoria (agricoltori, cacciatori), oltre che i presidenti dei cinque Atc e i rappresentanti delle Province e del Corpo forestale dello Stato. I dati forniti dall’Osservatorio regionale, dice una nota della Regione, fotografano una popolazione di cinghiali sei volte maggiore rispetto a quella sostenibile dal territorio regionale. L’evoluzione della distribuzione geografica del cinghiale, sia per l’ampiezza dei territori conquistati sia per la rapidità con la quale si è verificata, ha indotto la Regione ad effettuare diversi interventi, attivando tutti gli strumenti previsti dalle normative vigenti, che per essere efficaci necessitano una tempestiva ed integrale applicazione al massimo dei livelli possibili.
La cabina di regia effettuerà un monitoraggio costante delle azioni svolte dai Parchi, dagli Atc e dalle Associazioni venatorie nel tentativo di rendere più efficaci ed efficienti gli strumenti attivati e proverà a fare sistematicamente il punto della situazione aggiornando puntualmente la Prefettura.”
Anche l’assessore regionale all’Ambiente Aldo Berlinguer ha sottolineato come nonostante gli innumerevoli interventi degli ultimi anni della Regione, ci siano da mettere in campo nuove proposte. “C’è bisogno di cambiare l’approccio al problema, ma occorre che anche i Parchi facciano la loro parte, si sta cercando di reperire nuove risorse. Urgono suggerimenti da tutti le parti interessate. E’ necessario quindi cambiare il modo di affrontare il problema: non si tratta più di contrastare un evento eccezionale, ma di riuscire a coesistere con una realtà ben precisa e radicata sul territorio". L’assessore Berlinguer si è reso immediatamente disponibile ad attivare le dovute procedure in seno alla “Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni”, e contestualmente sottoporre al Governo Centrale le opportune modifiche normative volte ad arginare la fase emergenziale. L’Assessore Braia ha anch’esso preso impegni in ordine al reperimento di risorse per i danni da fauna selvatica e contestualmente per porre in seno alla “Commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni” gli adempimenti necessari al riconoscimento dello stato di calamità.
Le diverse azioni messe in campo (terza giornata aggiuntiva di caccia nel periodo venatorio; nuovo disciplinare per il prelievo controllato dei cinghiali, compreso il metodo della girata con l'autorizzazione a 600 selecontrollori, l’utilizzo di cane addestrato limiere e le catture previo autorizzazione per mezzo di gabbie e/o recinti detti chiusini con eventuale abbattimento o traslocazione) hanno portato al prelievo di 7mila i capi nell'ultimo anno.
La Regione e gli Ambiti Territoriali di Caccia, allo stato attuale, hanno attivato tutte le procedure per l’attuazione delle attività di controllo che in parte sono già in corso e che interesseranno circa 600 siti sul territorio a caccia programmata con la tecnica da appostamento.