Le associazioni venatorie piemontesi (Anuu Migratoristi, Enalcaccia, Federcaccia, Eps e Anlc), in una lettera inviata al presidente del Gruppo consiliare del Partito Democratico rifiutano l'incontro con la maggioranza in quanto, sottolineano nella nota, era stato richiesto il confronto con le singole forze, mentre il Pd, dopo un primo momento di disponibilità, ha allargato l'incontro anche al resto della maggioranza.
"Le questioni sul piatto sono molte, spinose, - sottolineano le associazioni nella missiva - ed entro fine mese il TAR Piemontese dovrà esprimersi sull’ennesimo ricorso presentato dal mondo venatorio, il quarto da quando governate la Regione, con tre vittorie su tre, ma tutte rese inutili dalla pervicacia dell’Assessore che continua a penalizzarci; questioni gravi, che noi intendiamo portare all’attenzione del Governo italiano e dell’Unione Europea, ritenendo come il comportamento di Regione Piemonte sia ormai divenuto discriminante e persecutorio nei confronti dell’intera categoria che rappresentiamo".
"L’occasione - evidenziano le associazioni piemontesi - sarebbe stata anche quella di sollecitarVi al ritiro di un pericoloso emendamento al dl 210, che crediamo potrebbe violare i dettami della Costituzione Italiana e, ad esser franchi, sa di punizione, vendetta o ritorsione per le ferme posizioni assunte dalle Associazioni Venatorie, e la civile manifestazione di piazza organizzata il 10 giugno 2016. Votarlo esporrebbe la Regione ad affrontare e probabilmente perdere un quinto ricorso, che certo verrebbe fatto".