La LAV, Lega antivivisezione, ovvero una delle associazioni animaliste più attive e meglio organizzate (anche grazie ai consistenti entroiti pubblici, 5x1000 ecc.), ha formalmente diffidato il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, richiamando la Regione ad adeguarsi alla legge e alla sentenza della Corte Costituzionale. Secondo gli animalisti, la sentenza che ha decretato l'illegittimità della legge toscana 88/2014, prevedento un solo Atc per provincia (in contrasto con la Legge 157/92 che parla di Ambiti sub provinciali), basta per chiudere la caccia in tutta la Regione.
Per la Lav la soluzione ponte non basta, gli ATC toscani sono del tutto illegittimi e devono essere ricostituiti in numero di almeno due per Provincia. “Ancora una volta la Toscana si conferma territorio di conquista da parte dei cacciatori – commenta Massimo Vitturi, responsabile dell’Area Animali Selvatici della LAV - assecondati da un’Amministrazione disponibile a violare la Costituzione in questo ambito, sebbene la tutela della legalità e dell’ambiente dovrebbero essere principi da preservare sempre e in ogni sede”.
“I cacciatori toscani devono rassegnarsi, grazie al comportamento dei loro referenti politici, quest’anno non potranno andare a caccia, o se lo faranno rischieranno due anni di galera per ogni animale ucciso – conclude Vitturi della LAV - l’unica possibilità che gli resta è chiedere con forza le dimissioni di una maggioranza politica che, a causa delle reiterate violazioni della Costituzione, ha determinato questa situazione.”