Si chiude con un nulla di fatto la vicenda della denuncia avanzata dalle cacciatrici trentine nei confronti di alcuni animalisti che a gennaio scorso avevano commentato su facebbok alcune foto del nuovo calendario (come ogni anno stampato dal Gruppo Cacciatrici Trentine per fini benefici) utilizzando espressioni volgari e offensive. Il chiaro scopo, in quanto animalisti, era quello evidente di intimorirle nella loro attività di cacciatrici. Il gip, però, sembra non aver individuato alcun reato nei confronti degli autori di queste offese e, accogliendo l'istanza della Procura ha disposto l'archiviazione della denuncia per "infondatezza della notizia di reato".
La reazione di una delle cacciatrici protagoniste della denuncia, che a questo punto sembra voler rimanere anonima, è più che condivisibile. "Mi sento maltrattata, tradita dalla giustizia italiana - dichiara sul Corriere delle Alpi - non tanto come cacciatrice, ma come donna. Mi sono state rivolte frasi pesantissime, ancora più gravi perché scritte da donne verso altre donne. Apprezzamenti sessisti vergognosi e minacce di ogni genere, in un momento in cui tutti si riempiono la bocca di parole di condanna contro la violenza su di noi. Poi succedono cose simili, ma si decide di non fare assolutamente nulla. Sembrerà esagerato, ma io, come donna e come mamma, ho paura. Perché questi sono fanatici e, qualche tempo fa, dopo aver presentato denuncia, qualcuno ha imbrattato con escrementi la vetrina della mia attività".