Riceviamo e pubblichiamo:
In data 23 luglio 2015, a margine della votazione della Legge europea 2014, veniva approvato l’ordine del giorno Caleo, Vaccari, Marinello, Luciano Rossi, Cardinali ed altri con cui si chiedeva al Governo di chiarire la portata della parola IMPIANTI, in modo di consentire il rifornimento dei richiami vivi nella caccia da appostamento, perfettamente lecita a livello europeo.
A tal proposito anche una puntuale comunicazione da parte dell’Ufficio Stampa Gruppo PD Senato dava notizia della decisione voluta fortemente dai Senatori PD di cui il relatore, Franco Mirabelli.
In estrema sintesi l’o.d.g. (votato all’unanimità) precisava la legittimità di tale rifornimento che interessa soprattutto le Regioni Lombardia, Liguria,Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche ed Umbria, evidenziando la corretta interpretazione delle normative europee.
L’art. 21 della Legge n. 115/15 veniva così approvato nel testo presentato dal Governo per la Comunitaria 2014. Pertanto il Governo era consapevole della legittimità di tale atto.
La mancata attuazione della legge, nei corretti rapporti tra Parlamento e Ministero dell’Ambiente, sta facendo, ad un anno dall’approvazione, montare “una rabbia”, che non dovrebbe avere ragione d’essere per il “buon governo” della normativa statale bloccando una disposizione attesa e che evita il bracconaggio a tutto danno degli onesti utilizzatori.
I bracconieri ringraziano …. dell’incapacità del Governo nell’applicare la legge!
Se ciò non verrà immediatamente sviluppato nelle prossime settimane, si creerà un malumore incontenibile e gravoso di ripercussioni nella prossima imminente stagione venatoria, dopo un anno di intenso interloquire con gli organismi preposti anche con un provvedimento “tampone” per questa stagione venatoria quale prova pratica sulla normativa in esame.
Le risposte mancano, la rabbia cresce e i risultati numerici del dissenso aumentano sempre di più, quando non vi è che dare attuazione alla legge votata all’unanimità dal Parlamento.
ANUUMigratoristi Stampa