"Il percorso che avete intrapreso in Toscana è già stato supportato dal Vice Presidente Nazionale e dal Presidente Regionale di Libera Caccia e quindi non trovo nessuna difficoltà a dichiarare che non solo io ma tutta la nostra associazione vi sostiene". Così in una lettera alla direzione toscana, Paolo Sparvoli, Presidente nazionale Anlc, dichiara il proprio sostegno alla difesa della caccia al cinghiale in battuta, che, sottolinea, sta subendo un massiccio attacco da parte di chi vorrebbe cancellarla per sostituirla con la caccia di selezione o con altre forme più “moderne” di attività venatoria.
La Libera Caccia, sottolinea Sparvoli, "è e sarà sempre al fianco dei cacciatori, per difendere qualsiasi tradizione e cultura venatoria che i nostri padri ed i nostri nonni ci hanno tramandato. La caccia al cinghiale in battuta è sempre stata un rituale che nel tempo ha accumunato e affascinato migliaia di cacciatori. Ha aggregato il povero con il ricco, il dotto con l'ignorante, il giovane con il vecchio. Ha fatto crescere e riconoscere la razza del cane maremmano ed ha fatto battere e trepidare i cuori di molti di noi. Come è possibile quindi non sostenerla?".
"Solo uno sciocco - sottolinea Sparvoli - può pensare di riuscire a contenere il numero dei cinghiali senza il supporto, la conoscenza ed il sacrificio, anche economico, che i membri delle squadre del cinghiale sostengono. Ci sono luoghi e periodi nei quali altre forme di caccia possono essere preferite o possono integrare la braccata nel prelievo e nel contenimento del cinghiale, ma è indiscutibile che la prima donna resti sempre lei, la braccata!".