Troppi cinghiali, daini, caprioli, storni, ma anche predatori, lupi e canidi. A gridarlo da questa mattina in piazza migliaia di agricoltori di Coldiretti, che hanno presidiato il capoluogo toscano con tanto di trattori disseminati lungo il lungarno, e decine di striscioni. Il tutto al motto di "Riprendiamoci il territorio". In piazza i coltivatori hanno portato anche una coppia di cinghiali, animali responsabili della maggior parte dei danni all'agricoltura.
"Si è distrutto un ecosistema - ha detto il Presidente regionale di Coldiretti, Tullio Marcelli - , ci sono 500 mila ungulati in Toscana, un ungulato ogni 6 cittadini toscani, è vergognoso. Ci sono quasi un migliaio di lupi che stanno devastando i nostri allevamenti. Ci sono storni, piccioni, nutrie, gazze, un ecosistema fuori controllo. Chi ama la campagna, chi è animalista, chi è ambientalista, chi è cacciatore non può tollerare una situazione del genere. Non è una battaglia solo degli agricoltori ma è la battaglia di chi vuole bene a questa regione, di chi vuole bene a questo territorio, di chi vuole bene all'ambiente e di chi vuole bene alla caccia. Perchè con una situazione del genere non esiste più agricoltura. E se non esiste più agricoltura, non esiste più ambiente e non esiste più caccia. Non siamo qui per chiedere la politica dei risarcimenti dei danni - ha continuato il Presidente -. Siamo stufi di prendere indennizzi dopo due anni (2 milioni di euro l'anno) che non ripagano neanche i costi di produzione. Vogliamo evitare i danni. Non vogliamo le recinzioni, è vergognoso recintare per i caprioli l'intera campagna. Che si recintino le oasi e i Parchi nazionali. Anche a livello nazionale dobbiamo far arrivare forte la pressione perchè si modifichino alcuni parametri della legge nazionale, che ormai è vecchia di 25 anni, per meglio gestire gli ungulati. Se continua questa proliferazione di animali, sono a rischio i prodotti tipici toscani".
E' poi intervenuto anche l'Assessore regionale all'Agricoltura Marco Remaschi, che ha rinnovato l'impegno della Regione per riportare gli ungulati a livelli accettabili in Toscana. "Ieri - ha detto - in Giunta abbiamo modificato una delibera approvata ad aprile che semplifica tutte le procedure di intervento dal momento in cui voi fate la segnalazione al momento in cui i cacciatori devono intervenire per gli abbattimenti. L'abbiamo semplificata - ha detto rivolgendosi ai manifestanti - , abbiamo cambiato la normativa. Basta una semplice autocertificazione da parte dell'agricoltore per poter promuovere entro ore l'intervento. Noi saremo vigili, ci dovete segnalare laddove le cose non funzionano. Ci vuole senso di responsabilità anche da parte del mondo venatorio - ha aggiunto Remaschi -. Ad oggi ci sono troppe resistenze. Così non può funzionare".
"Sono abbastanza fiducioso - ha detto concludendo il suo intervento l'assessore - che entro una quindicina di giorni, anche nelle uniche due province nelle quali gli interventi non sono partiti, Grosseto e Arezzo, partiranno. Dove sono partiti, stanno producendo numeri importanti, nonostante da alcune parti si cerchi di boicottare gli interventi. Questa legge deve portare al raggiungimento degli obbiettivi nei tempi prefissati. Noi non abbasseremo la guardia".