E' di pochi giorni fa l'ordinanza del Tar che ha ordinato alla Regione Piemonte di reinserire in calendario venatorio ben 11 specie oggetto di un divieto ingiustificato (questo il termine usato dai giudici): fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, moretta e combattente. Tutte queste specie, caso unico in Italia, sono state sottratte ai cacciatori dal 1996, quando fu approvata la legge 70. Il Tar ha dato venti giorni alla Regione per adeguare il calendario.
Ma a quanto pare l'Assessorato ha tutt'altra intenzione. Secondo quanto si apprende da un articolo odierno de La Stampa, l'Assessore Ferrero avrebbe organizzato una riunione per giovedì prossimo con i tecnici della Regione non per adeguare il calendario alla disposizione del Tar, ma per confermare il divieto. "L’assessorato ha già pronto un provvedimento legislativo per vietare la caccia a queste specie, come già fatto con la pernice bianca, la lepre variabile e l’allodola" dichiara Ferrero. Secondo Ferrero, il Tar chiede di inserire "specie assenti nella tradizione venatoria piemontese. Il Mestolone, ad esempio, sverna in Piemonte in poche unità (17 esemplari censiti nel 2010). Per il Moriglione, si considera che al massimo 5 coppie nidifichino in Piemonte nelle aree protette" dichiara l'assessore.
Dato per scontato che le dichiarazioni rilasciate a La Stampa corrispondano al pensiero dell'assessore,
occorre precisare, per onor del vero, che moriglione e mestolone non nidificano abbondantemente in Piemonte, nè in altre parti d'italia perchè la loro specie nidifica più a nord. Ma non è questa una valida ragione per proibirne la caccia. Ispra (e Lipu) per esempio, consigliano di non cacciarlo in periodi che peraltro sono quelli giù individuati dalla direttiva. In ogni caso, le presenze in Piemonte sono consistenti nei periodi autunno-invernali. Non potrebbe essere altrimenti, visto che la migrazione avviene attraversando da nord est a sud ovest su tutto il teritorio nazionale. L'assessore piemontese (e i suoi consiglieri scientifici) dovrebbe avere un minimo di consapevolezza di quelli che sono i principi elementari su cui basano le loro decisioni.
Ferrero ha anche minimizzato l'esito del ricorso da parte dei cacciatori. Dal suo punto di vista la "notizia è che il Tar ha respinto la richiesta di Federcaccia di sospendere il calendario venatorio e di modificarlo là dove vieta la caccia alla pernice bianca, alla lepre variabile e all’allodola". In realtà il Tar non ha ancora deciso, rimandando la questione di merito al 15 settembre.
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