Anlc in una nota repinge l'accusa, rivolta da “alcuni uomini vicini alla Confavi” di aver avallato quella che definisce la “ridicola trovata della marcatura dei tesserini ancora prima di incarnierare un eventuale capo”. E lo fa riferendosi alla data di uscita della Libera Caccia dalla Face, 11 febbraio 2015, ovvero antecedente al documento Face contestato da Confavi del 14 aprile dello stesso anno.
Nella nota, firmata dal Presidente nazionale Sparvoli, Anlc rilancia: “i cacciatori veneti, prima di fare una tessera sbagliata, dovrebbero rivolgere alcune domande molto scomode a qualche autorevolissimo componente della 3° Commissione: Come mai proprio il Veneto, per la stagione venatoria 2015/2016, è stata la prima ed unica regione ad adeguarsi passivamente alle imposizioni contenute nel decreto Galletti? Come mai, per la stagione 2016/2017, sempre il Veneto ha previsto, contrariamente a quanto fatto da altre amministrazioni, la chiusura a turdidi e beccaccia al 20 gennaio anziché al 31? Come mai la 3° Commissione non ha accolto la richiesta ufficiale della Anlc di inserire il colombaccio fra le specie cacciabili nella preapertura ed ha risposto in maniera non ufficiale ma solo tramite un sms?”