La
Provincia di Ravenna ha reso noti i numeri della appena trascorsa
stagione venatoria sul territorio provinciale. Su una superficie complessiva di 164.465 ettari di territorio agro-forestale, hanno operato
8125 cacciatori (di cui 101 abilitati nel 2008),
400 i cacciatori abilitati alla gestione delle specie invasive, che provocano cioè danni alle produzioni agricole e lo
squilibrio degli ecosistemi naturali (nutria, i corvidi, i cormorani, la volpe e storni).
I cacciatori hanno dato prova di grande efficienza nel
rispetto dei piani d'abbattimento come ha spiegato l'Assessore provinciale Libero Asioli: “Nel contesto di una gestione venatoria sempre più organizzata per singola specie e con
abbattimenti programmati e calcolati in funzione dei censimenti delle singole popolazioni selvatiche, domenica 7 dicembre 2008, si era chiusa la caccia alla selvaggina stanziale”, stessa efficienza anche per la caccia collettiva al cinghiale in braccata. Nell'Atc Ra3 è stata chiusa in anticipo al 14 gennaio,
raggiunto il numero programmato di 294 capi abbattuti: “Nonostante l’attività venatoria fosse iniziata in un clima arroventato, residuo di un’eccezionale siccità estiva, dai primi riscontri – ha detto Asioli - la stagione venatoria si è caratterizzata per una
fauna selvatica stanziale felicemente riprodottasi, con notevoli presenze di popolazioni ben strutturate e rappresentate da soggetti in perfetta forma, che hanno permesso
abbattimenti più che soddisfacenti per la maggior parte dei cacciatori”.
Per quanto riguarda la
selvaggina migratoria, sono stati nel complesso scarsi gli avvistamenti e concentrati soprattutto in pochi giorni, al di fuori dei tempi canonici.
Oltre
1500 le lepri catturate per i ripopolamenti e abbattute ben
5.111 nutrie.
Inoltre la Provincia ha dato vita a diversi
progetti in collaborazione con gli agricoltori locali per la
prevenzione dei danni alle coltivazioni, con l'erogazione di contributi per 30 mila euro, tali progetti hanno visto la realizzazione di zone di rifugio, siti di alimentazione per la fauna selvatica, la distibuzione di 150 mila reticelle per la protezione dei frutteti e 20 mila reti di recinzione.