La chiamano “campagna di ostilità” contro gli animali selvatici. ENPA, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU e WWF ITALIA si dichiarano preoccupati per l'allarme lanciato dalla Coldiretti in merito all'aumento, nel giro di dieci anni, di cinghiali, che ha superato il numero record di un milione, mettendo a rischio le produzioni made in Italy, l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita degli automobilisti, con ben 18 morti e 145 feriti causati nel 2015 da incidenti stradali provocati dagli animali.
Il problema, evidenziato dall'associazione, sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole, così come lo stesso ecosistema, sconvolto dalla presenza eccessiva dei selvatici – non solo cinghiali, ma anche nutrie, storni, daini, caprioli e mufloni – senza dimenticare le ripercussioni sul profilo sanitario con il rischio di contagi degli animali allevati.
Per i paladini degli animali però questa si tratta di una “chiamata alle armi” che non risolve, a loro dire, il vero problema dell'agricoltura: i pesticidi. Chiedono dunque al Governo “di impegnare tutti i suoi organismi per attivare finalmente efficienti controlli per la “gestione faunistica” di Regioni ed Enti delegati, la cui inadeguatezza trova conferma nel numero di procedure d’infrazione e di nuovi casi Pilot avviati dalla Commissione Europea”.