Contro il calendario venatorio della Regione Marche le associazioni animaliste Lac (Lega per l'abolizione della Caccia) e Wwf, hanno presentato anche quest'anno il solito ricorso al Tar. Il motivo è sempre lo stesso: il contrasto con le indicazioni Ispra, anche se la legge prevede specificatamente (e molte sentenze lo hanno confermato) che esse possono essere scavalcate da opportune e puntuali motivazioni basate su aggiornati studi scientifici.
Nel loro comunicato le due associazioni arrivano ad affermare addirittura che la Regione avrebbe autorizzato la caccia a “milioni di esemplari di specie migratrici, in alcuni casi sull'orlo dell'estinzione nel nostro paese”. Affermazione piuttosto ardita, visto che nessuna specie in stato di conservazione sfavorevole può essere oggetto di caccia nel nostro Paese e che nessuna di quelle citate dagli animalisti (allodola, combattente, moriglione e tortora), è esclusa dall'elenco delle specie cacciabili.
Altri punti contestati dalle oltre trenta pagine che riportano i 18 motivi di ricorso, sono:“l’utilizzo delle munizioni al piombo, la mancata individuazione delle rotte migratorie, la caccia in deroga alla Tortora dal collare, le forme di caccia”. Le due associazioni confidano nella sospensione da parte del Tar della delibera di giunta che ha approvato il calendario venatorio nelle scorse settimane.