In questi giorni si ha notizia di assurdi danneggiamenti di magnifici capanni di caccia che costellano le nostre colline con una mirabile preparazione di sito circostante, dove le piante sono curate e modellate per tutto l’anno e il terreno circostante è mantenuto quasi fosse un prato da golf.
Tutta questa bellezza non ferma la mano di scellerati e falsi amanti dell’ambiente: sono pronti a distruggere e a calpestare la paziente opera svolta tutto l’anno dai titolari di questi bellissimi “giochi di verde”. Costoro che sono pensionati, operai, agricoltori e non pochi giovani che credono ancora nella nostra ruralità dedicandosi nelle loro ore libere alla sua salvaguardia, si trovano all’improvviso dinnanzi a simili azioni criminose, compiute da uomini che credono di proteggere la natura, senza capire che la sua tutela esige innanzitutto la protezione dell’uomo, come parte del creato.
Come si può stare in una società civile senza il rispetto dell’uomo in tutte le sue dimensioni, ivi comprese quelle che non si condividono? Se si agisse come tali scellerati, si dovrebbero radere al suolo moltissime strutture erette dall’uomo, altro che i capanni di caccia perfettamente integrati nell’ambiente circostante! Questi criminali considerano la natura più importante della natura umana e delle sue passioni. Costoro non intendono l’uomo come elemento integrante della natura, bensì come la peggior malattia per la natura stessa. In buona sostanza, l’uomo dovrebbe sparire perché il pianeta possa stare bene: o meglio, dovrebbero sparire solo gli uomini che non la pensano come loro!
È questa un’eresia moderna che giustifica, anzi auspica, l’uso della forza per conseguire i propri obiettivi. Sinistre sono le analogie con il pensiero dei regimi totalitari del ‘900… e sappiamo come andò a finire. (Anuu.org)