Il malcontento che serpeggia in Toscana tra le squadre di cinghialai dall'approvazione della Legge Obbiettivo, sfocerà in una manifestazione, fissata per il 10 settembre a Firenze (alle 9.30 in Via Cavour). Ad organizzarla, “a difesa della storia, della cultura e della tradizione della caccia al cinghiale in battuta/braccata” è il gruppo Squadre Toscane caccia al cinghiale in battuta.
I cacciatori esprimono la propria contrarietà alla legge “Remaschi” che, a detta dei cinghialai, in realtà avrebbe come obbiettivo non quello di diminuire i cinghiali, ma di mettere le squadre al palo confinandole ad un ruolo marginale, con la conseguenza, dicono, di portare ad un aumento esponenziale questo ungulato, portando all'esasperazione gli agricoltori, che vedranno danneggiati i loro raccolti senza poter usufruire dell'aiuto delle squadre. Nella nota delle squadre si sottolinea la stretta collaborazione con il mondo agricolo per il controllo degli ungulati. I cinghialai dicono no a “chi tenta di sopprimere la braccata”, a chi “tenta di privatizzare la caccia usufruendo di pareri di un Ente completamente distaccato dal territorio, quale Ispra”, che per le squadre toscane hanno portato ad una presenza invasiva di ungulati, “a chi vuole mettere i cacciatori gli uni contro gli altri stravolgendo le tradizioni più antiche”.
“Rimaniamo sempre convinti – concludono le squadre – che per abbassare veramente la popolazione degli ungulati è fondamentale una gestione globale del territorio soprattutto di quelle aree interdette alla caccia programmata”.