Ecco le mille verità di chi cavalca macabramente le tragedie che riguardano il mondo della caccia. Come avevamo previsto (leggi notizia Incidenti di caccia si muore molto di più tra le mura domestiche, in questi giorni sono tornati alla carica gli anticaccia sulla questione delle morti causate dall'attività venatoria. Una conferenza stampa tenuta in Senato ieri dall'Associazione vittime della caccia (che altro non è, pare, che quello sparuto gruppo che si nasconde dietro al marchio Caccia il cacciatore sul web), ha riportato all'attenzione la questione sparando delle cifre, come al solito non specificate e sommarie. Secondo quanto enunciato, durante la stagione venatoria appena trascorsa, ci sarebbero stati 41 morti e 85 feriti in totale, che si trasformano poi in 42 morti e 101 feriti sul sito caccia il cacciatore, un luogo virtuale in cui si fa del vero e proprio terrorismo psicologico con slogan come “il prossimo bersaglio puoi essere tu” ed appelli alla popolazione per difendersi tutti insieme dalla minaccia incombente della caccia, unico nemico da combattere. Come abbiamo già espresso nella nostra inchiesta di qualche settimana fa, di questi numeri non viene mai specificata la vera causa di morte, per cui gli incidenti di caccia possono riguardare anche morti per infarto o quelle causate direttamente dalla fauna selvatica. Se questi numeri non fossero sistematicamente gonfiati e utilizzati per campagne anticaccia (non a caso la presentazione in questo periodo dei dati in Senato, dove è in corso l'iter di modifica della 157), non si spiegherebbe la dissonanza dei numeri tra le varie associazioni. La Lac (Lega per l'Abolizione della Caccia) dichiara infatti 37 morti e 73 feriti nell'intera stagione. Come si fa d'altra parte ad essere obiettivi se ci si identifica con gli intenti di spazzare via per sempre la caccia e i cacciatori?
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