No di molti cacciatori all'istituzione degli Ambiti Territoriali di Caccia, previsti dal nuovo piano faunistico venatorio. In questi giorni si è riacceso il dibattito sulla questione, dopo che l'Assessorato regionale all'ambiente della Sardegna ha pubblicato l'avviso per la valutazione ambientale strategica della proposta di Piano faunistico.
A farsi sentire è soprattutto l'associazione venatoria CPA (Caccia Pesca Ambiente), che sta invitando i cacciatori ad inviare una lettera all'assessorato e ai consiglieri regionali in cui si spiega che "la gestione degli ambiti territoriali di caccia si è rivelata fallimentare nel 95 per cento delle regioni italiane", come evidenzia il Presidente regionale dell'Associazione, Marco Efisio Pisanu. "Con gli Atc - sottolinea - si andrà a caccia tre volte la settimana a scelta su cinque a disposizione, ad esclusione di martedì e venerdì. Ci saranno problemi di ordine pubblico. La massiccia presenza di cacciatori minerà il fragile equilibrio stabilito con agricoltori ed allevatori. Inoltre si abbatteranno migliaia di animali in più".
"La Sardegna è l'unica regione con dagli anni '50 una rigidissima regolamentazione che limita l'esercizio venatorio a 2 giorni settimanali. Questo - sottolinea Pisanu - ha consentito, contrariamente ad altre regioni, la presenza di selvaggina di pregio ed autoctona". Contro gli Atc anche Bonifacio Cuccu, presidente di "Unione Cacciatori Sardegna": "La nostra associazione è nata nel 2003 per contrastare questi ambiti. Ci sono già le autogestite che hanno favorito il legame fra cacciatori e territorio. Il piano faunistico si basa sulle vecchie province, superato dal punto di vista politico. Pensiamo ad una gestione comunale con doppiette impegnate nel ripopolamento faunistico". (UnioneSarda.it)