"La legge sulla emergenza ungulati è stata fatta contro i cacciatori organizzati in squadre. Escludere la braccata come forma di controllo è voler penalizzare la categoria delle squadre al cinghiale diminuendo la capacità di intervento teso ad evitare i danni agli agricoltori e i rischi di incidenti" Lo dice sul Corriere di Arezzo Giuseppe Migliorini, membro dell'Atc aretino in quota Federcaccia.
"Se la braccata in Toscana è la forma storicamente scelta dai cacciatori di cinghiale, è perchè semplicemente è la più efficace. La legge c'era ed era efficace laddove veniva applicata. Aver voluto fare una legge spot senza e ripeto contro i cacciatori organizzati la sta condannando all'insuccesso". Migliorini respinge le accuse di chi incolpa i cacciatori della proliferazione degli ungulati. Due i motivi: "il primo è che l'emergenza non è nelle zone gestite dalle squadre (zone vocate); il secondo è che la eccessiva densità degli ungulati è dannosa per la biodiversità riducendo la presenza di specie come la lepre, il fagiano e togliendo dunque ai cacciatori tutti di esercitare la loro passione".
Su questi argomenti domani, mercoledì 7 settembre, la Confederazione Cacciatori Toscani terrà una conferenza stampa a Firenze. La CCT denuncia infatti gravi rischi per la gestione faunistica, le culture agricole e l’incolumità dei cittadini e chiederà al Presidente Rossi di intervenire con urgenza per invertire la rotta.