Il Presidente del Tar dell'Abruzzo, con decreto del 9 settembre scorso, ha accolto l'istanza di adozione di misure cautelari presentata da Wwf e deciso di sospendere l’efficacia del calendario venatorio limitatamente all'apertura della caccia alla Cornacchia grigia, Gazza, Ghiandaia, Quaglia, Fagiano, Lepre e Volpe nelle giornate del 18, 22, 24 e 25 settembre 2016 e al Merlo nelle giornate del 18, 24 e 25 settembre 2016. La trattazione collegiale in camera di consiglio è stata fissata per il 28 settembre 2016.
In quella data il Tar deciderà nel merito del ricorso, esaminando tute le motivazioni degli ambientalisti. La sospensione del calendario fino alla trattazione vera e propria del ricorso è giustiifcata così dal Tar: "Nella comparazione dei contrapposti interessi, appare prevalente, in questa temporanea fase e nelle more della trattazione del giudizio nella sede collegiale, quello della parte ricorrente volto ad
impedire il verificarsi di effetti irreversibili sulla fauna a seguito dell’apertura della caccia nelle dette giornate del 18, 22, 24 e 25 settembre 2016", per questi motivi, secondo il Presidente "sussistono le ragioni di estrema gravità ed urgenza che non consentono la dilazione fino alla prossima camera di consiglio"
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A questo punto il WWF pretende che la Regione Abruzzo e gli ATC mettano in atto tutte le azioni necessarie al fine di informare i cacciatori della situazione determinatasi a seguito della decisione del TAR Abruzzo. Spetta infatti proprio a Regione e ATC impedire, così come stabilito dal giudice amministrativo, l'esercizio della caccia in Abruzzo. “È ora importante– spiega Claudio Allegrino, coordinatore regionale delle guardie ambientali del WWF - far rispettare quanto disposto dai giudici del TAR. Almeno a settembre non si potrà andare a caccia. L’azzeramento delle Polizie Provinciali, che si occupavano in maniera specializzata della vigilanza venatoria, rende più difficili i controlli, ma occorrerà accentuare gli sforzi delle altre forze di polizia, a cominciare dal Corpo Forestale dello Stato, e delle guardie volontarie perché venga imposto ovunque in Abruzzo il rispetto della legalità”.
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