Dopo il caos generato dalla sospensione della caccia in Abruzzo, le Associazioni venatorie riconosciute (Federcaccia, Arci Caccia, Enalcaccia e Anuu), che stanno costituendo anche in Abruzzo la Fenaveri, hanno tenuto una conferenza stampa denunciando la situazione di illegittimità che si è verificata in Abruzzo, a dispetto delle leggi nazionali, a causa degli uffici regionali.
"L’Ufficio Caccia della Regione Abruzzo correda il calendario venatorio con relazioni che sono incomplete e prestano il fianco a ricorsi di associazioni ambientaliste" evidenziano le associazioni. "Il forte dubbio è che dipendenti regionali, legati ad associazioni ambientaliste, non profondano il massimo impegno per arrivare a redigere documenti e delibere inoppugnabili e rispettose delle Leggi nazionali. Ci chiediamo - sottolineano - se questo sia solo disattenzione o scarso impegno del lavoro o se ci sia addirittura un disegno nascosto di boicottaggio. Supposizioni che vorremmo fossero chiarite".
Le associazioni venatorie chiedono anche l’intervento del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, per risolvere questioni annose che in questi giorni stanno causando danni ai cacciatori, che non potranno essere recuperati. Si chiede quindi al Presidente di verificare l’operato dei suoi uffici, porre rimedio alle carenze.
"La costituente Fenaveri abruzzese e il suo organismo nazionale, nel caso in cui il Tar Abruzzo assumesse decisioni in contrasto con le Leggi nazionali e regionali - concludono le associazioni -, sicuramente procederà in tutte le sedi opportune fino al Consiglio di Stato per porre fine a un modo interpretativo che è esclusivamente abruzzese.