Dopo un'accesa discussione in Consiglio regionale, è stata approvata la nuova norma che introduce una sanzione amministrativa per chi disturba intenzionalmente i cacciatori. L'emendamento, discusso nell'ambito delle modifiche alla legge regionale sulla caccia, è stato promosso dai consiglieri Claudio Muzio (Forza Italia), Alessandro Piana (Lega Nord), Luca Garibaldi (Partito Democratico) e votato a favore oltre che dai gruppi della maggioranza da alcuni esponenti del Pd. Contrari due consiglieri del Pd, il Movimento 5 Stelle e Rete a Sinistra.
La norma prevede una sanzione amministrativa da 100 a 400 euro (e non più da 206,58 a 619,75 come proposto in prima battuta) a chi "intenzionalmente cagiona l’interruzione o turba il regolare svolgimento dell’attività venatoria", mentre la precedente stesura del testo faceva riferimento a chi "volontariamente procura disturbo all’esercizio venatorio".
Lo riferisce il consigliere Muzio: "Come è stato segnalato da più parti, la vecchia formulazione era troppo generica, c’era il rischio di colpire comportamenti che non costituiscono reale e volontaria interruzione della caccia. Per questo ho proposto una modifica che meglio precisasse i termini della questione e lo scopo della norma in oggetto, che è quello di sanzionare esclusivamente coloro che materialmente e in maniera deliberata impediscono l’esercizio dell’attività venatoria. Un’attività che - ha ricordato Muzio - è legittima e lecita, essendo disciplinata puntualmente da una legge nazionale e da una regionale. Andare a caccia è un diritto, e come tale va rispettato e garantito. A coloro che hanno alzato le barricate nei confronti di questa norma - ha concluso - voglio dire che rispetto la loro opinione e le loro idee, ma prima delle opinioni personali vanno rispettate le leggi".