La Face (Federazione Europea delle Associazioni venatorie) è riuscita a fermare la proposta di divieto mondiale di munizioni di piombo nell'ambito del congresso mondiale IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura). Utilizzando i dati forniti dalla BASC (British Association for shooting & Conservation) il direttore del settore conservazione della Face, David Scallan, ha lavorato per assicurare la formulazione di una mozione in cui il divieto delle munizioni di piombo risultasse indebolito rispetto alle proposte iniziali, da discutere durante il congresso mondiale di IUCN. La relazione tecnica ha infatti dimostrato che l’impatto delle munizioni di piombo non è stato così significativo da giustificare un divieto assoluto.
Dopo un intenso dibattito, i membri IUCN hanno votato a favore di una mozione riformulata che incoraggi i governi “a eliminare gradualmente, ove possibile, le munizioni al piombo usate per la caccia nelle zone umide e le munizioni al piombo usate nelle aree dove gli animali necrofagi siano esposti al rischio dell’uso delle munizioni al piombo, basandosi su prove evidenti, e la loro sostituzione con alternative appropriate.”
La mozione IUCN non ha nessun peso legislativo ma può essere considerata come un indirizzo politico per le 1300 associazioni che ne fanno parte e le agenzie governative del mondo. Essa inoltre fornirà da guida per la rete internazionale dei 16.000 esperti IUCN. Il Presidente BASC Peter Glenser ha detto: “la FACE va ringraziata per aver lavorato così instancabilmente nei mesi precedenti questo congresso affinchè fosse ridimensionata la mozione originale che era basata più sull’ideologia e sull’emozione che sulla scienza e sulle prove evidenti. E’ chiaro che l’intensa attività di lobby dei delegati durante la settimana del congresso ha dato i suoi frutti.”
Il Dr Conor O’Gorman, responsabile dello sviluppo della politica di BASC, ha dichiarato: “la mozione originale era andata ben oltre la posizione già stabilita dalle agenzie della fauna selvatica nazionali e dalle agenzie nazionali ed internazionali per la sicurezza alimentare, senza prove a sostegno delle accuse che sono state fatte dai gruppi che stavano discutendo in favore di un divieto assoluto di munizioni di piombo.
“Non c’è alcuna prova evidente degli effetti delle munizioni di piombo sulle popolazioni di fauna selvatica in Europa e i sostenitori del divieto erano precedentemente riusciti a convincere le autorità di regolamentazione del Regno Unito, dell’Unione europea e gli attori a livello internazionale per rafforzare le restrizioni esistenti sulle munizioni al piombo” evidenziano dalla BASC.