"E' falso affermare che in Veneto, per effetto di questa legge, potranno arrivare cacciatori provenienti da tutta Italia, dal momento che la legge prevede che questo diritto possa essere utilizzato solo dai cacciatori che sono in possesso del tesserino venatorio regionale rilasciato dalla Regione del Veneto, quindi solo ed esclusivamente a cacciatori residenti in Veneto". Lo dice Sergio Berlato a proposito della novità legislativa del Veneto, approvata, evidenzia lo stesso Berlato, a larga maggioranza dal Consiglio regionale del Veneto con i voti, non solo di tutti i consiglieri di maggioranza (Lega, Lista Zaia, Forza Italia e Fratelli d'Italia-AN-Movimento per la Cultura Rurale) ma anche di numerosi consiglieri dell'opposizione (Partito Democratico, Lista Tosi, Lista Veneto Civico).
"E' vero che il Governo ha deciso di impugnare la legge veneta sulla mobilità venatoria sollevando questioni di presunta illegittimità costituzionale presso la Corte costituzionale - sottolinea Berlato - , ma è altrettanto vero che fino almeno fino al momento del pronunciamento della Corte costituzionale la legge veneta è in vigore e verrà applicata in ogni sua parte. Frequenti sono stai i casi in cui la Corte ha rigettato le obiezioni sollevate dal Governo, riconoscendo la piena legittimità costituzionale alle leggi approvate dalle regioni".
"Va ricordatoaltresi - continua Berlato - che la legge sulla mobilità venatoria riguarda la possibilità di spostarsi tra i diversi ATC del Veneto ma solo ed esclusivamente per la caccia alla selvaggina migratoria, senza alcuna possibilità quindi di prelevare capi di selvaggina stanziale. Va ribadito che la mobilità potrà essere utilizzata solo a partire dalla prima domenica di ottobre, quando cioè le colture agricole sono state tutte completamente raccolte, evitando quindi qualsiasi frizione con il mondo agricolo. Possono rimanere a quella data alcune coltivazioni in atto di soia ma la caccia è vietata comunque quando ci sono delle coltivazioni in atto e fino alla data del loro raccolto".
Per Berlato dunque si è generato un allarme del tutto ingiustificato. "Va ribadito - sottolinea Berlato che leggi analoghe a quella approvate in Veneto, sono vigenti in altre quindici regioni italiane, senza che questo abbia comportato alcuno scompenso né per il territorio, ne' per la fauna, né per l'ambiente. Sarà curioso constatare come il Governo nazionale sosterrà la tesi di dubbio di legittimità costituzionale della legge veneta con leggi molto più permissive in vigore in altre quindici regioni italiane".