Sabato scorso (17 settembre) il Ministro Galletti ha accettato di parlare con i rappresentanti dell'Associazione Cacciatori Lombardi, a margine di un incontro organizzato dal comune di Castenedolo (BS) sulla questione dei fondi messi a disposizione dal governo per le bonifiche.
Il presidente regionale Carlo Bravo e quello provinciale dell'associazione, Gino Marini, introdotti dal sindaco Giambattista Groli, hanno contestato al Ministro la chiusura al 20 gennaio per tordo, cesena e beccaccia, protestando anche per la nuova modalità di segnatura della selvaggina migratoria e per lo stop delle catture dei richiami vivi.
Il Ministro ha ribadito le proprie posizioni, e le decisioni prese finora, per, ha detto, evitare le sanzioni europee, ma ha anche dato la propria disponibilità ad organizzare un ulteriore incontro a Roma per esaminare le istanze dei cacciatori, purché siano supportate, ha ribadito, da documentazione scientifica da confrontare con i dati che già sono a disposizione del Ministero.
“Di fatto – dicono da Acl - ha liquidato la questione senza convincere nessuno. Che si giochi allo scarica-barile è un dato di fatto. Il Ministro incolpa l’Europa, la Regione, incolpa il Ministero ed ora i politici lombardi incolpano i funzionari e i direttori generali“ sottolineano dall'associazione, "intanto “pantalone (cacciatore) paga” . "Noi di ACL - chiude la nota dell'associazione - non ci fermiamo qui e martedì 27 saremo a Milano, davanti alla Regione, per un altro presidio di protesta".