Il Tar delle Marche ha sospeso la parte del calendario venatorio relativa al prelievo di storno e moretta. I giudici hanno accolto in parte la domanda cautelare presentata da Lac e Wwf. Come già avvenuto in Abruzzo, i giudici hanno concesso alle associazioni la sospensione in condizioni di gravità e urgenza rimandando la decisione di merito alla trattazione del caso in aula. Trattazione che è però stata fissata alla prima udienza pubblica di marzo 2017, ovvero a caccia già chiusa.
"Alla luce delle censure contenute in ricorso e delle controdeduzioni rassegnate dalla difesa della Regione e di Federcaccia sugli specifici punti - scrivono i giudici nell'ordinanza del 16 settembre - , la domanda cautelare può essere accolta nei seguenti limiti (sussistendo anche il periculum in mora):
1) calendario venatorio: caccia alla moretta (in quanto in parte qua la motivazione del calendario venatorio è contraddittoria);
2) prelievo in deroga dello storno: omessa previsione del numero massimo annuale di capi cacciabili per cacciatore (obbligo che è imposto dall’art. 2, comma 2, let. d), L.R. n. 8/2007)".
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