Dopo l'approvazione della mozione del 28 luglio che impegnava la Regione ad avviare il contenimento dei cinghiali sul territorio di Lecco, e provincia, la Commissione Agricoltura della Regione ha tenuto un'audizione sul tema. Sono intervenuti i sindaci di Premana Fazzini e Pagnona Coppo e per la Valvarrone il primo cittadino di Introzzo, Buzzella, che hanno sottolineato la gravità della situazione, così come hanno fatto le associazioni degli agricoltori che hanno segnalato i danni alle coltivazioni, chiedendo indennizzi e misure più efficaci contro la “invasione” dei cinghiali.
“Il problema dei danni da fauna selvatica e dei cinghiali in particolare sono gravi e meritano tutta l’attenzione da parte della Regione. Non solo gabbie e abbattimenti selettivi ma anche aumento degli indennizzi, raccolta analitica di dati su presenze e abbattimenti e investimenti per recinzioni in aree sensibili dedicate all’agricoltura e al turismo”. Così Carlo Signorelli, presidente della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera. “Se sono state effettuate oltre 100 catture con dieci gabbie nell’anno 2016 in Provincia di Lecco significa che il sistema funziona; a questo bisogna aggiungere caccia notturna e utilizzo dei selecontrollori, ossia cacciatori abilitati, per un maggior numero di interventi e abbattimenti”.
Si pensa anche all'apertura della caccia, come chiedeva la mozione del consiglio regionale di due mesi fa. Ma la strada su questo fronte sembra essere ancora lunga e tortuosa, nonostante l'impegno politico.