Il consigliere regionale del Molise, delegato alla Caccia, Cristiano Di Pietro, è intervenuto ieri ad Agnone al convegno sui danni da fauna selvatica. "Non è più tempo di tavoli tecnici, di incontri programmatici, di censimenti e di conta dei danni al comparto agricolo - ha detto Di Pietro -. L’emergenza cinghiali è evidente, sotto gli occhi di tutti. Basta chiacchiere, ci vogliono i fatti. Bisogna reagire in emergenza, in deroga alle leggi ormai datate e anacronistiche sulla caccia".
"La Regione Molise - ha aggiunto il consigliere - non paga i danni alle colture ormai dal 2011. Quasi due milioni di euro, di cui quasi 500mila già con decreti ingiuntivi e pignoramenti. Per questo motivo proprio oggi ho presentato un ordine del giorno con il quale impegno la Giunta regionale a pagare immediatamente le quote con decreti ingiuntivi e di stanziare in bilancio i quasi due milioni di euro di danni che gli agricoltori attendono da anni ormai. Ma il problema è che noi i danni dobbiamo evitarli, – ha aggiunto il consigliere Di Pietro – riducendo drasticamente il numero dei cinghiali presenti sul territorio".
"Faremo, già da ottobre, come ci chiede l’Ispra, i censimenti delle popolazioni di ungulati, primo passo per stilare un piano di prelievo e di contenimento, ma ripeto che non è questo il tempo delle carte e dei burocrati. Ci vogliono azioni concrete di contenimento dei cinghiali. Per questo ho proposto al governatore Frattura di chiedere lo stato di calamità naturale. Intanto chiederò un prolungamento del periodo di caccia, ma la mia intenzione, che porterò in Consiglio regionale e in consulta della Caccia, è quella di rispondere all’emergenza con azioni immediate di contenimento in deroga alle leggi sulla caccia". (EcoAltoMolise.it)