La Federcaccia Provinciale di Perugia torna a sottoporre all’attenzione generale quanto sta accadendo in questi ultimi tempi, circa il rilascio - da parte dell’amministrazione regionale, di ampliamenti di territorio alle aziende faunistico-venatorie.
Come associazione venatoria in questo ultimo anno abbiamo più volte sollecitato le istituzioni affinché si avviasse un tavolo di confronto tra tutte le parti interessate sul rinnovo, rilascio e/o ampliamento delle concessioni alle aziende faunistico-venatorie e agrituristico-venatorie. Senza entrare nel merito del rispetto della Legge Nazionale e Regionale e relativi regolamenti, al momento evidenziamo come sia stato quantomeno inopportuno ciò che è accaduto ultimamente. Ci riferiamo al fatto che si è proceduto ad ampliamenti di istituti privati a ridosso dell’apertura dell’attività venatoria su territorio già oggetto di ripopolamenti da parte degli Ambiti territoriali di caccia e delle associazioni venatorie e, tra l’altro, senza un doveroso coinvolgimento dei soggetti interessati, in primis le amministrazioni locali e relative comunità.
Stante l’importanza che noi attribuiamo agli istituti privati, se correttamente gestiti, riteniamo opportuno che quanto prima le Istituzioni avviino una seria e approfondita discussione tra tutte le parti interessate, a cominciare dalle associazioni venatorie e agricole, per far sì che le aziende faunistico-venatorie e agrituristico-venatorie tornino a svolgere il compito loro assegnato dalla legislazione nazionale e regionale, con una presenza omogenea e organizzata sul territorio, funzionale alla gestione della fauna stanziale, tale da evitare ingestibili ed insensate concentrazioni a livello comprensoriale o addirittura comunale.
(Fidc Umbria)