Angela Popovic è la rappresentante di Federcaccia e Anuu Lombardia in Europa. Laureata in Ingegneria ambientale, ha una grande conoscenza della macchina burocratica delle istituzioni europee, ha lavorato presso la Direzione Generale Ambiente della Commissione Ue e al Parlamento europeo. E' quindi la persona giusta al posto giusto per tenere i rapporti con i deputati amici ma anche e “soprattutto con quelli ostili” e monitorare le iniziative e gli humor sulla caccia in Ue.
“A Bruxelles – dice lei in una recentissima intervista realizzata dalla Federcaccia - io sono l’ antenna del mondo venatorio presso la Commissione UE. Alla stessa stregua mantengo rapporti permanenti anche con i parlamentari europei, in particolare lombardi, presenti nell’Intergruppo: “Biodiversità, Caccia e Attività rurali“. “A Bruxelles – spiega Popovic - , molti si impegnano per una caccia sostenibile ma non mancano i movimenti ostili. Per questa ragione la nostra presenza è molto importante. Fra i maggiori alleati in questa battaglia vorrei ricordare alcuni tra gli eurodeputati più sensibili su questi temi: il Presidente dell’Intergruppo, l’eurodeputato Karl-Heinz Florenz (tedesco), il Vice-Presidente Renata Briano (italiana) e Bendt Bendtsen (danese) e molti eurodeputati italiani”. L'intergruppo, che ha già portato a casa molti risultati concreti, ha garantito la ripresa di un coordinamento internazionale a difesa della caccia nei prossimi cinque anni (2014 – 2019) e, con il sostegno di FACE, ha organizzato più di 15 riunioni presso il Parlamento europeo sui vari temi: Biodiversità, fauna selvatica, Fitness Check, Direttiva Armi, Caccia per trofei.
Alla domanda “quale tipo di caccia può avere futuro in questa Europa?”, la Popovic risponde: “non credo che una specifica pratica di caccia possa essere considerata più importante di altre. Naturalmente ci sono pratiche più popolari e diffuse. Ma alla fine questa è la scelta che spetta ad ogni cacciatore. Questo non toglie che le pratiche di caccia più affascinanti sono quelle collegate alle tradizioni locali ormai quasi dimenticate ma che alcuni cacciatori con passione continuano a trasmettere alle generazioni future. Per questo la priorità oggi dovrebbe essere di difendere le tradizioni e il nostro diritto di praticare – in modo sostenibile – la nostra caccia preferita. Federcaccia – conclude - sta lavorando in modo che l’Europa non si svuoti di queste tradizioni in nome di ideologie che privino molti dei cittadini del diritto alla piena e responsabile coabitazione con la natura”.