L'autorizzazione alla cattura di uccelli da richiamo, che il Friuli Venezia Giulia ha ottenuto dall'Ispra, la lettera del Ministro dell'Ambiente Galletti, con la quale in pratica egli afferma che nulla osta alle catture in deroga, se si seguono le disposizioni previste dalla Direttiva Uccelli, hanno riacceso l'interesse su questa pratica, che consentirebbe agli allevatori di disporre di un numero adeguato di soggetti per rifornire i cacciatori da capanno, come giustamente si rileva anche nel decreto friulano.
La diatriba è nata infatti e cresciuta da tempo sulla errata considerazione che le reti di cattura non sono strumento adatto alla selezione. Considerazione spesso utilizzata da Ispra, che tuttavia alla Regione Friuli Venezia Giulia ha rilasciato l'autorizzazione.
Ma cosa sono allora, queste reti, definite tecnicamente Mist-Net, che a quanto ci risulta sono quelle utilizzate da tempo anche negli impianti di cattura a scopo scientifico? E perchè, se a scopo scientifico sono utilizzabili e utilizzate, per la cattura (in deroga) di richiami fino ad oggi non è stato consentito utilizzare? Mah, misteri delle scienza. Non si può, si dice, e si chiude la questione. Ma, attenzione, la questione già s'ingarbuglia. Come si legge su un sito di un commerciante autorizzato, le reti Mist Net possono essere acquistate solo dietro presentazione del certificato di autorizzazione alla cattura rilasciato dall'Ispra. E questo, quindi, è un buon motivo per stabilire che la tracciabilità è totale. E in quanto tale, ne limita automaticamente gli abusi. Buono a sapersi.
Le reti mist-net, chiamate anche reti fosche, perché veramente invisibili, usate dapprima a livello ornitologico in sostituzione del vecchio “tramaglio”, tradizionale e tipico nell’attività dell’uccellagione venatoria fino al 31 marzo 1969, a quanto ci dicono hanno ormai da tempo preso il posto delle vecchie reti anche per la cattura degli uccelli da richiamo negli appositi impianti (in Lombardia, ad esempio, autorizzati ex art. 15 L. 115/2015) che, annullando tutte le precedenti, dovrebbe restituire serenità al settore evitando uno stillicidio di micro-bracconaggio che mal si concilia con quanto viene fatto anche in Italia per rendere perfettamente a norma ogni applicazione delle disposizioni europee.
L’uso delle reti mist-net è agevole, perché la loro installazione è facile così come la loro disattivazione tramite chiusura, ad esempio durante le giornate di cattivo tempo o le ore di inattività o quando non vi sia la presenza costante degli operatori abilitati.
La rete mist-net è di filo sottile, con maglie di varie ampiezze, da 16 fino a 32 mm passando per i 18-22-28 e ancor di più, a seconda delle specie target da catturare (dal Tordo al Colombaccio). Infine, è un tipo di rete che si chiude facilmente e assicura la massima sicurezza senza danneggiamenti ai soggetti catturati, come avviene per la ricerca ornitologica nella quale gli uccelli presi debbono ovviamente essere rilasciati nelle migliori condizioni di salute.
Questo ci dicono e su questo si dovrebbero basare le Regioni per attivare le procedure necessarie all'utilizzo in deroga. Un po' più di coraggio, da parte degli enti locali ma anche delle associazioni venatorie, che dovrebbero preoccuparsi di una fornitura regolare, utile anche per prevenire i pochi episodi di bracconaggio, ingigantiti a dismisura dagli animalisti, un po' più di coraggio non guasterebbe.