Dopo il via libera in Liguria, anche il consigliere veneto Sergio Berlato presenta una propria proposta per dissuadere quanti hanno intenzione di arrecare disturbo ai cacciatori. Il progetto di legge, depositato in queste ore, prevede l'istituzione di specifiche sanzioni amministrative che partono da 600 e arrivano fino a 3600 euro (mentre in Liguria al massimo si prevede un esborso di 400 euro), per chi intenzionalmente intenda arrecare disturbo o turbamento a chi esercita legittimamente l'attività di caccia o di pesca, attività per esercitare le quali è obbligatorio pagare ingenti tasse di concessione governativa e regionale.
Un primo passo, "in attesa che il Parlamento introduca il reato di disturbo all’attività venatoria e piscatoria, come previsto anche in altri paese europei, argomento oggetto di un apposito progetto di legge depositato in Consiglio regionale il 15 marzo 2016" scrive Berlato nella sua nota.
"Negli ultimi anni - commenta il Presidente della terza Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto - nel nostro Paese abbiamo assistito ad intemperanze di ogni genere motivate da contrarietà ideologiche che non giustificano in nessun modo l'utilizzo di metodi di protesta illegali". "Con l'approvazione di questa legge, chi dissente dall'attività di caccia o di pesca dovrà manifestare la propria contrarietà in modo civile e legittimo, pena la condanna al pagamento di adeguate sanzioni amministrative a livello regionale e, se verrà approvata la legge statale, di pesanti sanzioni penali".