Come emerso nei giorni scorsi, il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha annunciato la prossima convocazione di un tavolo tecnico, in seno alla Conferenza Stato-Regioni, per definire le linee guida per la concreta e corretta applicazione della caccia in deroga.
Apprendiamo da fonti autorevoli che la proposta, almeno per quanto riguarda la questione delle catture dei richiami vivi, è arrivata dal Ministro all'Ambiente Gian Luca Galletti, a cui risponde Bonaccini, in una lettera che chiede espressamente di estendere il campo di azione del tavolo tecnico a tutto il regime della caccia in deroga.
Il fine sarebbe quello di giungere finalmente ad adeguate soluzioni, superando le difficoltà riscontrate negli ultimi anni. Ovvero quelle segnalate da tempo dal mondo venatorio, arcinote a tutti, ma tacitate dalle opposizioni animaliste e spesso anche dalle istituzioni: mancano i dati necessari al calcolo della piccola quantità dei capi prelevabili.
La responsabilità di questa situazione è dunque Ispra, che avrebbe dovuto fornirli. Lo dice lo stesso Bonaccini nella lettera, segnalando espressamente il mancato assolvimento dell'istituto dei compiti istituzionali attribuiti dalla legge in ordine alla definizione della “piccola quantità”. E' questo che non ha consentito una corretta applicazione della normativa vigente e che, dice Bonaccini, ha impedito di fatto alla Conferenza Stato Regioni di procedere alla ripartizione tra le Regioni interessate del numero dei capi prelevabili per ciascuna specie.