"Non è mia abitudine commentare i pronunciamenti degli organi giudiziari, ma quanto stabilito dal Tar della Lombardia mi auguro possa rasserenare gli animi delle associazioni anti-caccia e confermare, semmai ce ne fosse ulteriore bisogno, che i provvedimenti della Lombardia in ambito venatorio si fondano su solide basi giuridiche e scientifiche e solo queste possono dare certezze ai cacciatori".
Così l'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, interviene in merito al decreto pronunciato dal presidente del Tar di Milano, che ha respinto la domanda di misure cautelari urgenti avanzata dall'Associazione Lega per l'Abolizione della Caccia Onlus. Oggetto del ricorso al Tribunale amministrativo erano le determinazioni della Direzione generale dell'Agricoltura della Regione Lombardia in merito di calendario venatorio e prelievo delle specie quali allodola, combattente, moretta, moriglione, pavoncella, pernice bianca e quaglia.
"Non è nel nostro interesse operare contro qualcuno - prosegue Fava - e gli uffici di Regione Lombardia continueranno ad applicare le regole secondo buon senso e in totale equilibrio, nel rispetto delle normative. La collaborazione di tutte le associazioni è sempre ben gradita, ma gli uffici regionali hanno bisogno poi di lavorare in maniera costruttiva".
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