Con grande scalpore, su tutti i grandi mezzi di comunicazione si leggono proclami contro la caccia, che prendono spunto dai dati che certe associazioni più animaliste, ormai, che ambientaliste snocciolano come se fossero una - forse l'unica - emergenza italiana.
Lasciando perdere Lipu-Birdlife Italia che ad ogni decesso di zanzara per morte violenta lancia allarmi come se fosse la terza guerra mondiale, in questi giorni assistiamo a una campagna condotta con dispendio di mezzi da Legambiente, che affronta l'argomento bracconaggio dimensionandolo con cifre assolute su scala quotidiana. In Italia negli ultimi sette anni, dal 2009 al 2015, dicono quelli di Legambiente, ogni giorno sono state registrate 20 infrazioni contro la fauna selvatica, denunciate 16,5 persone ogni giorno ed effettuati quasi 7 sequestri.
Bene. Anzi, male, perchè anche un solo atto del genere porta danno anche alla caccia e ai cacciatori. Qualsiasi attività di bracconaggio, diciamolo una volta per tutte, non può essere tollerato in primo luogo proprio dai cacciatori, ma è altrettanto importante riportare il fenomeno sotto la sua giusta collocazione. Vale per Legambiente, ma soprattutto per quella corona di satelliti animalisti come WWF, Lipu, Lac, Lav, Enpa e compagnucci vari che hanno scoperto il filone lucroso, costituito da schiere di gattare metropolitane, che senza riflettere più di tanto vanno a rimpinguare le loro sempre più vuote saccocce per la questua. Quindi, se vogliamo essere un po' più seri - è un suggerimento a lor signori - affinche non facciano figure ridicole, non sarebbe male che certi numeri assoluti, venissero contestualizzati.
Veniamo al sodo, e per questa volta, aiutiamoli noi.
La meritoria attività svolta dalle forze dell'ordine in merito al contrasto ai reati in Italia, codificata nel tempo dall'Istat e suffragata da infiniti e dattagliati rapporti delle diverse componenti interessate, ci offre infatti una visione molto più oggettiva a cui sarebbe bene che anche certi nostri governanti e rappresentanti dei cittadini attingessero prima di legiferare o di esporsi al ridicolo. Dati, questi, che non sarebbe male che mettessero in memoria anche le nostre associazioni di categoria e gli stessi singoli cacciatori che si trovano spesso sotto tiro quando incrociano il vicino di casa sul pianerottolo.
Ecco la rinfrescatina, partendo dalla benemerita. Secondo dati recenti dell'Arma dei Carabinieri, nel 2013, le sole Tenenze e Stazioni hanno segnalato all'Autorità giudiziaria 343.295 persone e ne hanno tratte in arresto 45.164 ma, soprattutto, hanno perseguito oltre 2 milioni di reati (2.069.300), che corrispondono al 70% delle denunce complessivamente presentate a tutti i reparti e uffici delle Forze di Polizia.
Con riferimento all'attività di contrasto, nel 2013, i Carabinieri hanno perseguito 2.141.254 reati, deferendo in stato di libertà all'Autorità giudiziaria complessivamente 433.477 persone e traendo in arresto 79.296 soggetti, di cui 53.147 in flagranza di reato.
Altro dato: il totale dei reati nel 2014 corrisponde a 2.812.936. Ovvero: 7671 reati al giorno; 1397 deferiti o arrestati (145) al giorno.
Secondo un rapporto del Ministero degli Interni, nel 2006 sono state arrestate 160mila persone (438 al giorno).
Chiunque con un minimo di capacità di discernimento, capisce bene che, con tutto quello che succede nel mondo, e in Italia, tanto per restare nei nostri dintorni, gli allarmi di Legambiente, e di Lipu-Birdlife Italia che addirittura persegue da tempo questi metodi di pilotato clamore dovrebbero far sorridere. Al proprosito, viene il sospetto che certe affrettate denunce EuPilot si possano attribuire proprio all'azione di qualche burlone che si è da tempo insinuato nelle pieghe funzionali dei nostri ministeri. Chi può, vigili! E quando può, denunci!
www.legambiente.it/i-dati-del-bracconaggio-in-italia
www.carabinieri.it
Rapporto criminalità Ministero dell'Interno
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