A seguito del decreto del 3 ottobre scorso emanato dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha proibito l’attività venatoria per l’intera stagione 2016-17 nei comuni di Amatrice e Accumoli, Federcaccia Rieti ha convocato presso la propria sede tutti i capisquadra delle squadre di caccia al cinghiale iscritte nei due Ambiti territoriali di caccia di Rieti, senza distinzione di appartenenza associativa, e tutti i membri dei comitati di gestione di entrambi i comitati. Presente anche il presidente regionale di Federcaccia Lazio Aldo Pompetti, reduce da un incontro con l’assessore regionale tenutosi poche ore prima. Scopo dell’iniziativa era quello di chiedere con forza un’azione di solidarietà nei confronti dei colleghi cacciatori residenti nei due comuni in questione.
Da osservare, prima di ogni altra considerazione, che togliere l’attività venatoria agli oltre 200 cacciatori di Accumoli e Amatrice – oltre uno per ogni famiglia residente – significa semplicemente, da parte delle autorità, aggiungere ulteriore disagio a delle persone già così duramente colpite dal sisma. Per molti dei residenti la caccia rappresenta l’unica forma di svago ancora praticabile, un modo come un altro per tendere nuovamente alla cosiddetta “normalità”. Tra l’altro, tutte queste persone hanno già regolarmente corrisposto le tasse di concessione e di iscrizione ai vari Atc, senza contare le polizze assicurative, il che significa defraudarle di un loro diritto ampiamente pagato in anticipo.
Ciò premesso, da rilevare è stata la scarsissima partecipazione da parte dei rappresentanti delle squadre, presenti con appena una ventina di rappresentanti su di un totale di circa 130, mentre a desiderare ha purtroppo lasciato anche la risposta dei consiglieri degli Atc.
Il presidente provinciale Fiorenzo Panfilo ha dapprima chiesto una delibera unanime da parte dei due direttivi degli Atc reatini affinché – in segno di solidarietà con i cacciatori di Amatrice e Accumoli – interrompessero la caccia al cinghiale su tutto il territorio provinciale, in attesa che il decreto della regione venisse modificato o ritirato. In second’ordine Federcaccia Rieti ha chiesto un incontro con le istituzioni per proporre, appunto, il ritiro o la modifica di tale decreto mentre in terza battuta, supportato dal parere del legale di Federcaccia Rieti, il presidente ha ventilato l’ipotesi di ricorrere al Tribunale amministrativo del Lazio avverso il decreto, dato che i presupposti per farlo con successo ci sono tutti.
Il presidente regionale Pompetti ha riferito l’esito dell’incontro con l’assessore, che ha spiegato come la Regione sia preoccupata dal fatto che le sistemazioni precarie di alcuni residenti, che ora vivono in aperta campagna e comunque lontano dagli insediamenti originali, rende più difficile svolgere l’attività venatoria in condizioni di reale, assoluta sicurezza.
Dalla riunione, comunque, è emersa l’assoluta mancanza di disponibilità, da parte degli Atc, di procedere alla delibera unica, mentre oggi è previsto un incontro con il prefetto per cercare di addivenire ad una riformulazione del decreto che non penalizzi la caccia in sé, limitandosi solo a norme che portino a prevedere distanze di sicurezza maggiori rispetto a quelle già previste per legge. Va da sé che dal risultato dell’incontro con il Prefetto scaturiranno le ulteriori iniziative a difesa della caccia nei comuni di Accumoli ed Amatrice.
(Fidc Rieti)