“Dobbiamo aspettare che si verifichi un incidente, che un trattore si ribalti e ci scappi il morto per avere la conferma della pericolosità delle nutrie?”. Di fronte al pronunciamento del Tar Veneto che nei giorni scorsi ha annullato l’ordinanza del sindaco di Due Carrare sul contenimento e controllo delle nutrie, accogliendo il ricorso di un’associazione, Coldiretti Padova esprime stupore e disappunto. I giudici amministrativi non hanno ravvisato i requisiti di urgenza o di pericolo per l’incolumità di cose o persone né per l’incolumità pubblica, per quanto riguarda la proliferazione delle nutrie nelle nostre campagne.
“Al di là dei tecnicismi – afferma Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova – annullare una delibera che aveva l’intento di intervenire a fronte di una evidente e conclamata emergenza, sia sul fronte idrogeologico che della sicurezza, e condannare il Comune a pagare le spese del provvedimento ci sembra un’assurdità e un controsenso. Il problema delle nutrie non è certo una novità perché da anni se ne parla e si cerca una soluzione. Un paio di mesi fa finalmente anche la Regione ha legiferato in materia disponendo un piano di intervento sull’intero territorio e giusto nei giorni scorsi la Provincia di Padova ha messo a punto i primi provvedimenti operativi per intervenire nel contrasto alla diffusione delle nutrie, individuando chi parteciperà alle catture.
E’ incredibile che il pronunciamento vada, proprio adesso, nella direzione opposta, a danno dell’amministrazione comune di Due Carrare che tra le prime ha riconosciuto la gravità del problema e ha cercato di dare una risposta ai timori e alle preoccupazioni di molti agricoltori, oltre che a quelle della cittadinanza sulla fragile sicurezza idraulica del territorio. Al sindaco Davide Moro va il nostro ringraziamento e la nostra solidarietà di fronte a questo provvedimento anacronistico e dannoso, anche dal punto di vista economico.
Coldiretti Padova rinnova il suo impegno a fianco dei sindaci intenzionati a risolvere una volta per tutte un problema che non è affatto “teorico” ma piuttosto concreto. Per rendersene conto basta fare una passeggiata lungo gli argini e osservare le gallerie scavate dalle nutrie per metri e metri e osservare in che stato sono i campi circostanti. Questi cunicoli si sviluppano per metri e metri sotto le colture e possono provocare degli improvvisi cedimenti, soprattutto durante il lavoro con i mezzi agricoli. Il rischio di incidenti e infortuni è concreto e quotidiano. Se non finora non è capitato nulla di grave lo dobbiamo all’attenzione e alla preparazione dei nostri agricoltori e dei terzisti alla guida dei trattori. Non possiamo però continuare a far finta di nulla né accettare che vengano “puniti” proprio i Comuni più attenti a queste problematiche”.