Allertatevi cacciatori toscani, un gruppetto di animalisti liguri domenica prossima sarà in trasferta fuori regione per impedirvi di cacciare. La bella trovata probabilmente è una diretta conseguenza della novità legislativa in Liguria che, a partire da questa stagione venatoria, punisce chiunque disturba un atto venatorio intenzionalmente, con ammende amministrative fino a 400 euro.
Temendo la sanzione, il gruppo spezzino ha deciso di sconfinare, per disturbare laddove l'azione non sarà punita. L'adunata anticaccia è stata annunciata sul quotidiano CittàdellaSpezia Federica Furlan, di Animalisti italiani. "Da Spezia al momento siamo una decina, e contiamo, una volta insieme agli attivisti toscani, di essere circa trenta, che è già un buon numero. Una volta sul posto, passeggeremo facendo rumore, usando fischietti, megafoni, trombette, il tutto per far sì che gli uccelli migratori non si avvicinino ai fucili dei cacciatori".
L'anno scorso un'azione di disturbo venne organizzata nella zona del Monte Parodi: "Un'iniziativa per disturbare la caccia al cinghiale - spiega ancora la Furlan -, che spesso mette di fronte i capibattuta al problema di andare avanti o meno, visto che, sparando al cinghiale, c'è il rischio di colpire noi attivisti. Sul Parodi abbiamo ricevuto manforte da amici di fuori, e ora andiamo in Toscana a dare il nostro contributo. Giusto aiutarsi a vicenda". La Furlan annuncia azioni anche nella propria regione: “non sarà lo spauracchio di un'ammenda a fermarci in Liguria e nello Spezzino". Bene, staremo a vedere.
Nel frattempo prepariamoci. Chiunque dovesse trovarsi di fronte questi disturbatori della domenica, si ricordi di mantenere i nervi saldi e non reagire a nessuna provocazione. Basterà chiamare le autorità e avvisare del reato in corso. C'è solo l'imbarazzo della scelta: manifestazione non autorizzata, disturbo della quiete pubblica, disturbo delle occupazioni. E se offendono? Molestia, ingiuria, violenza privata.
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