“Rimaniamo sempre più allibiti ed esterrefatti dalle dichiarazioni dell’assessore Pepe. Dall’ultimo comunicato stampa, apprendiamo che l’assessore, oltre a rimarcare l’adduzione della responsabilità sulla consulta regionale della caccia, dichiara anche di non voler adottare nessun altro atto deliberativo per sopperire alle mancanze relative alla sentenza del TAR”.
Lo dice in una nota la Libera Caccia abruzzese, ricordando all'assessore che sono state perse sei giornate effettive di caccia a causa della sospensiva del Tar e altre 10 giornate per la caccia alla beccaccia e ai turdidi nel periodo che va dal primo al 19 gennaio a causa della sentenza. L'associazione ricorda che già in sede di Commissione faunistica era stata rimarcata la necessità di una nuova pianificazione faunistico venatoria, e che le proposte delle associazioni venatorie non sono state prese in considerazione. “Se abbiamo avuto un calendario “monco” a causa della sentenza del TAR a seguito del ricorso del WWF, è solo a causa della parte tecnica dell’ufficio caccia regionale, che non ha saputo suffragare le scelte con dei validi dati. Quei dati che ogni altra regione ha, e fa valere per stilare dei calendari venatori inattaccabili”.
Altro capitolo scottante, il cinghiale. In merito al ripristino annunciato della caccia in battuta con le squadre in territorio non vocato, con apposita modifica del regolamento sulla gestione ungulati, l'associazione fa presente che si tratta solo di una delle tante richieste da tempo dai cacciatori. “Se qualcuno avesse accettato i nostri consigli, già da due anni fa, ora ci troveremmo in una situazione meno problematica di quella attuale” scrive Antonio Campitelli, Presidente Regionale Anlc Abruzzo, denunciando la mancanza di dialogo della Regione con le associazioni venatorie, le uniche non convocate negli ultimi mesi nei vari tavoli tecnici e riunioni. "Così come anche nell’incontro del 14 ottobre, apprendiamo tramite i social che siano stati convocati tutti i portatori d’interesse, ma non i rappresentanti dei cacciatori, cioè della categoria che dovrebbe eseguire materialmente l’attuazione del regolamento".