Sui piani di abbattimento decisi dalla Regione Toscana per gli ungulati, già nelle settimane passate si erano registrati diversi malumori per l'incremento delle quote di capi prelevabili. Ora a Firenzuola, in Mugello, i cacciatori di selezione al daino e al muflone hanno deciso di evitare di andare a caccia per tutto il mese di ottobre.
Ecco il documento che hanno condiviso:
“Noi cacciatori iscritti al Comprensorio 1 – FIRENZUOLA per la caccia di selezione al daino e al muflone, riuniti in assemblea il 1 ottobre scorso, abbiamo sentito il bisogno di condividere con questa lettera le gravi preoccupazioni sul futuro di queste due bellissime specie di selvatici. I daini del Comprensorio 1 – Firenzuola sono oggetto di un prelievo responsabile con la caccia di selezione da 21 anni e il loro numero ad oggi è di oltre 400 capi. Sono note le lamentele degli agricoltori per i danni causati dagli ungulati selvatici, la maggior parte dovuti ai cinghiali seguiti dai caprioli e, in misura decisamente minore dalle altre specie (daino, cervo) non si ha notizie dal muflone.
La Regione Toscana con apposita legge speciale (Legge n° 10 del 3 febbraio 2016) ha tolto la pianificazione dei prelevi venatori (piani di gestione) agli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) e l’ha avocata a sé. Quando abbiamo preso visione del PIANO DI GESTIONE E CALENDARIO DI CACCIA del DAINO approvato dalla Giunta Regionale (DGRT 924 del 19.09.2016) siamo rimasti sconcertati: la stragrande maggioranza dei circa 20.000 ettari della vallata comprendente i crinali del Giogo, della Futa, dei monti Sasso di Castro, Beni, Canda, Coloreta, ecc. è stata dichiarata dai nostri amministratori regionali NON VOCATA (oltre l’85,5 %). Il restante 14,5% costituirà una zona VOCATA relativamente modesta attorno a Moscheta.
Che significa questo ? Significa che nei prossimi anni i daini andranno ERADICATI – tolti – eliminati dall’85% del territorio. Questo vuol dire AREA NON VOCATA. Ma non basta. Chi ama e frequenta i nostri monti conosce l’Oasi del Covigliaio nel cui interno c’è una popolazione di mufloni valutabile intorno ai 140 individui. Fino ad oggi la caccia di selezione ne ha prelevati pochi capi all’anno (5 – 10) tra quelli che escono dai confini dell’Oasi. La Regione con Delibera n° 820 del 5 agosto 2016 ha approvato il PIANO DI GESTIONE E CALENDARIO DI CACCIA per il MUFLONE nel quale si dice che il Distretto 1 – FIRENZUOLA è NON VOCATO al muflone e il Piano di abbattimento è di 41 capi pari al 30% della popolazione. A chi danno noia i mufloni che popolano gli scogli vulcanici di Sasso di Castro e Monte Beni ? Quali altre specie altrettanto importanti potrebbero vivere in ambienti così estremi ? Noi cacciatori rappresentiamo meno dell’1% della popolazione; gli agricoltori sono il 4 – 5 % della popolazione ma l’altro 95% della gente è informato su questi importanti cambiamenti al nostro habitat ? Siamo dalla parte degli agricoltori e faremo ogni sforzo per contenere gli ungulati ad un numero compatibile con l’agricoltura, le foreste, le attività antropiche in generale. Ma siamo fortemente contrari alla eradicazione di queste bellissime specie che costituiscono una risorsa ambientale ed economica del nostro appennino. Vogliamo con questa lettera toccare la sensibilità di tanti e dare origine ad una reazione condivisa per indurre la Regione Toscana a rivedere le proprie decisioni. Noi, fatto senza precedenti, abbiamo deciso di astenerci dall’andare a caccia del daino per tutto il mese di ottobre, poi vedremo”.
Ai cacciatori di Firenzuola risponde il Presidente regionale di Confagricoltura, Francesco Miari Fulcis: “Se non volete cacciare, riconsegnate i tesserini” dice categorico. “I danni all’agricoltura causati da un sovrappopolamento di alcune specie animali stanno diventando incalcolabili e, cosa ancora più grave, stanno aumentando di anno in anno - evidenzia il presidente di Confagricoltura - E’ necessario che ognuno faccia la sua parte, per il ruolo che gli compete, e si adegui alle nuove circostanze sempre nel rispetto delle regole e del lavoro altrui. Azioni spettacolari come lo sciopero dei fucili non hanno alcun effetto concreto se non quello di provocare ulteriori perdite agli agricoltori e danneggiare l’ecosistema toscano”.