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News CacciaAmiche di BigHunter, Franca Berton: "la mia caccia tra studio e passione" martedì 18 ottobre 2016 | | “La caccia va vissuta, capita e studiata e magari poi condivisa con una buona mangiata di cacciagione con gli amici”. Franca Berton, 29enne della provincia di Belluno, sulla caccia, che è la sua grande passione da sempre, ha le idee chiare. “Non si tratta – spiega – solo dell'atto dell'abbattimento dell'animale. La caccia è conoscenza e gestione del territorio, è vivere l'ambiente anche al di fuori del periodo dedicato, ricaricare le munizioni, andare al poligono per provare la propria arma. Vagare sul territorio. Perché le cose che si imparano con gli scarponi ai piedi, o facendo dei rilievi biometrici su un capo abbattuto, non sempre si trovano scritte sui libri”.
Franca, con un diploma in tecnologie forestali ambientali alle spalle, lavora come tecnico per Coldiretti e vanta numerose collaborazioni come testimonial di importanti marchi del settore. Le sue competenze sono elevate. E' formatore presso scuola per il conseguimento del abilitazione venatorio in materie di ecologia, zoologia e trofeistica ungulati. Ed il suo impegno è totale anche negli organismi e nelle associazioni, visto che ricopre diversi ruoli come consigliere rappresentante delle associazioni di categoria nelle diverse organizzazioni locali.
Come si sarà capito nelle informazioni soprastanti, Franca pratica esclusivamente la caccia di selezione agli ungulati, principalmente cervo e capriolo, ma anche cinghiale e daino. E' anche conduttore con il cane da traccia. “La mia passione per la caccia – racconta Franca Berton - è iniziata al quanto presto, trasmessa da mio padre, ero talmente piccola che per farmi salire "sull'altana" mi infilava nello zaino. E col capriolo ebbe inizio la mia passione per gli ungulati, andandoli a vedere, studiandoli, avvicinandoli coi richiami, ricordo ancora la soddisfazione della prima volta aver avvicinato una femmina a pochi metri da me, mi sembra vederla ancora davanti agli occhi. Ogni giorno finivo scuola e andavo a controllare le mie "saline", nel attesa che uscissero. E con la caccia, gli ungulati, non poté non arrivare a 9 anni la passione per le armi, esclusivamente anima rigata, e il cane da traccia. Poi a 18 anni, non la patente, ma prima arrivo la licenza di caccia la ho fatta ancor prima della patente”.
“Si dice che i cacciatori siano specie in via d'estinzione, con una media d'età sempre più alta. il ruolo del cacciatore, con il passare del tempo è mutato, dal cacciare per alimentarsi a un vero e proprio tecnico sulla gestione del territorio, un selecontrollore". Ed è proprio il profilo esatto della Berton, che sogna in futuro di fare della propria passione una vera professione, diventando un tecnico faunistico. "In questo ho incentrato il mio percorso di studi - sottolinea lei -. La fauna è un patrimonio, il cacciatore ha la capacità di preservarla o distruggerla. Una formazione adeguata del selecontrollore è una gestione responsabile degli ungulati, può contribuire al ottenimento di una migliore dinamica di popolazione, una migliore qualità degli animali, preservando la fauna anche per le generazioni future".
Basta quindi con gli stereotiopi. Il cacciatore è ben altro che uno sparatore. "Anche le fiabe - sottolinea Franca - insegnano che il cacciatore è utile per quello che fa (capuccetto rosso e la nonna sono state salvate dal cacciatore) - ricorda Franca, aggiungendo che "purtroppo il problema della poca stima verso i cacciatori è proprio l'ignoranza del ruolo che ricoprono nei confronti del ambiente". | Leggi tutte le news | |
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