La FACE (European Federation for Hunting and Conservation), CIC (International Council for Game and Wildlife Conservation) e ELO (European Landowners Organisation) prendono posizione contro la decisione unilaterale del Ministro all'Ambiente romeno di sospendere la gestione dei grandi carnivori. Un provvedimento che, per le tre organizzazioni internazionali, deve essere immediatamente rivisto e rivalutato in linea con i solidi dati scientifici e le raccomandazioni degli istituti scientifici riconosciuti.La conservazione della fauna selvatica, e in particolare quella dei grandi carnivori, spiegano FACE, CIC e ELO, ha dimensioni sia ecologiche che sociali, occorre quindi valutare i conflitti con le attività umane e le comunità locali. Secondo le scriventi la conservazione dei carnivori in aree ricche di biodiversità come i Carpazi, non può essere vista soltanto sotto l'aspetto della capacità di carico ecologica, ma vanno valutate anche le altre implicazioni sul territorio.
I Carpazi, viene specificato nella nota, vantano una delle più grandi popolazioni di carnivori in tutto il mondo. Questo risultato dimostra il successo delle decisioni prese nel corso degli ultimi decenni in fatto di gestione, che hanno portato a ridurre i conflitti e permesso la convivenza tra le comunità locali e grandi carnivori nella regione. Anche se può sorprendere qualcuno, viene fatto presente,
questi sistemi di gestione includono la caccia controllata, regolata e legale di grandi carnivori come l'orso bruno.
La tolleranza e l'accettazione dei grandi carnivori è un requisito fondamentale per mantenere abbondanti le popolazioni, di conseguenza, le comunità locali devono essere coinvolte nella conservazione e gestione di queste specie.
La caccia legale e controllata quindi svolge un ruolo importante nella gestione e nella conservazione. Con la decisione del Ministro romeno, evidenziano le tre sigle,
si rischia di cancellare quella tolleranza sociale nei confronti dei predatori. L'esperienza dimostra che, in assenza di caccia legale, i piccoli agricoltori e gli altri utilizzatori dei terreni, che sono in conflitto permanente con i carnivori, possono tornare a cercare da soli soluzioni ai problemi di gestione. FACE, CIC e ELO non intendono avallare una decisione, che, dicono, porta inevitabilmente all'aumento delle uccisioni illegali.