“Dentro il Parco si fa una strage di mufloni, nel territorio fuori dal Parco si impedisce ai cacciatori di cacciare liberamente. È una mancanza di rispetto ingiustificata”. Lo dice una nota della Libera Caccia Toscana, denunciando la mancata attivazione del prelievo nelle aree esterne al Parco a causa della mancata approvazione del piano di abbattimento. “Non sappiamo se la colpa sia della Regione o dell’Ispra, ma sicuramente l’incompetenza di qualcuno danneggia i cacciatori privandoli di un loro diritto. Diritto acquisito non solo pagando le tasse venatorie e Atc, ma anche effettuando i censimenti richiesti anche per l’ente Parco”.
“Siamo all’assurdo, all’interno del Parco si compiono delle stragi (piano d’abbattimento 140%), mentre invece nei luoghi dove si dovrebbe cacciare non si fa” sottolinea l'associazione venatoria. “Nel caso dell'area protetta, a causa dell'impossibilità di attivare iniziative di prelievo con i cacciatori ma esclusivamente interventi di controllo, non solo non si risolve il problema ma si disperdono anche risorse economiche importanti – aggiunge Anlc - infatti, nel caso del Parco il prelievo degli animali in esubero rappresenta un costo secco sia per l'impiego di ditte specializzate nella cattura degli animali che per l'impiego di personale in forza alla polizia provinciale. Nel caso dell'Atc, in particolare per il muflone, è stato attivato un servizio che assegnando capi a cacciatori ospiti, accompagnati da personale volontario abilitato e formato, produce entrate importanti per una realtà quale l'Atc dell'Elba che sicuramente potrebbero essere ancora maggiori se il territorio a disposizione fosse più ampio. Non solo ciò produrrebbe anche un indotto economico per le strutture ricettive della zona che lavorerebbero in un periodo considerato di bassa stagione”.
L’associazione Libera Caccia chiede di eliminare le barriere ideologiche e di "fare dell'Elba un parco in cui la fruibilità venatoria sia utile per il riequilibrio delle popolazioni naturali ma anche per il benessere sociale della popolazione residente che, rispetto ad altre realtà territoriali, se è vero che ha alcuni benefici è altrettanto vero che vive con meno opportunità".