Con una lettera inviata alla direzione Agricoltura della Regione Calabria, la Coldiretti regionale ha proposto alcune integrazioni al decreto che ha approvato ad agosto il piano di selezione dei cinghiali, sulla base del modello toscano. Si propone l'avvio della caccia di contenimento dal primo gennaio 2017 nelle zone non vocate dove la presenza dei cinghiali provoca danni o problemi alla pubblica incolumità. Nel caso in cui la caccia di contenimento e di selezione non raggiungesse gli obbiettivi sperati, o incompatibili con gli ambienti circostanti, secondo Coldiretti, si potrebbe intervenire nelle zone agricole, urbane e periurbane con l'utilizzo delle trappole di cattura.
Le trappole dovrebbero essere utilizzate anche nei Parchi e nelle zone in cui la caccia è vietata. I Parchi dovrebbero anche, sempre secondo Coldiretti, attuare pratiche tali da contenere le popolazioni, in modo che questo non determini il proliferare nelle zone contigue. Coldiretti Calabria chiede inoltre che gli agricoltori in possesso di regolare permesso di caccia, possano effettuare abbattimenti nelle aree non vocate in cui ricadono le proprie coltivazioni, previa comunicazione all'Atc e autorizzazione da parte delle forze dell'ordine. "
Sono integrazioni immediatamente spedibili - sottolinea il presidente di Coldiretti Calabria, Molinaro - anche se auspichiamo che in tempi brevi la giunta regionale proponga una legge organica (modello Toscana) che tenga conto dei nuovi orientamenti".