Le associazioni ambientaliste protestano per la nuova richiesta del Prefetto di Rieti all’Assessorato alla Caccia della Regione Lazio di riaprire l’attività venatoria nelle zone del terremoto, nell’ambito della caccia al cinghiale, dopo averne chiesta la chiusura dieci giorni fa, per ragioni di sicurezza.
“Bene aveva fatto la Regione a chiudere la caccia nelle aree terremotate – dichiarano Legambiente, Wwf, Lipu Lazio, Lav e Enpa – e a pochi giorni da quell’atto non può essere cambiato niente in termini di sicurezza per le popolazioni colpite dal sisma, non certo in relazione alla caccia al cinghiale, durante la quale decine di cacciatori armati si muovono in battuta nei territori. Chiediamo pertanto al Prefetto di Rieti di non fare passi indietro confermando un rischio evidente legato alla caccia al cinghiale e alla Regione di non far ripartire l’attività venatoria. Le polemiche e le critiche da parte del mondo venatorio e dell’ATC Rieti 1 al fermo della caccia, sono irresponsabili e fuori luogo nel contesto del sisma e dimostrano anche quanto tutta la questione legata al reimmmisione della specie cinghiale sia strumentale e funzionale solo al mondo venatorio”. (Il Messaggero)