Basterebbe un lavoro condiviso ma serrato per arrivare ad obbiettivi precisi, reali e condivisibili. Renata Briano, che intervistiamo all'indomani della riunione tenuta con le associazioni venatorie e il ministero dell'Ambiente, ha le idee chiare su ciò che vuole ottenere per i cacciatori, insieme a Lara Comi e agli altri europarlamentari impegnati. Due i punti su cui concentrare l'attenzione per avvicinare la caccia italiana a quella europea: la modifica dei key concepts nazionali per ottenere calendari venatori certi su tordi e beccaccia, e la determinazione della piccola quantità sulla caccia in deroga, a partire dallo storno, specie in ottima salute, come ammette Ispra, che però dice di non essere in grado di fornire i dati per il calcolo della piccola quantità, come dovrebbe.
PICCOLA QUANTITA' STORNO
“Stiamo cercando di fare da ponte – evidenzia Briano – , in modo che Ispra li fornisca. Come mai non si vogliono dare? In Europa lo storno si caccia senza problemi. Causa danni all'agricoltura, infesta le città di guano, tutti possono rendersi conto della situazione. In attesa dunque dell'inserimento dello storno tra le specie cacciabili, procedimento lentissimo, bisogna dunque agire con le deroghe. La soluzione più pragmatica e fattibile è quella basata sul calcolo delle piccole quantità, che la legge permette. Il Ministero in questa ultima riunione ha dato la propria disponibilità a lavorarci”. Ispra, che fa capo al Ministero, potrebbe quindi essere spinta ad applicare l'arcinoto medoto del calcolo delle piccole quantità, come fanno nel resto dell'Europa.
MODIFICA KEY CONCEPTS NAZIONALI
Discusso anche l'altro fronte, quello della modifica dei Key concepts nazionali, necessaria per superare l'avversione di Ispra nell'utilizzo della decade di sovrapposizione (che permette il proseguo della caccia almeno fino al 31 gennaio), come scritto nella guida della Direttiva Uccelli. Galletti, ricordando il caso Eu Pilot sui calendari venatori italiani, avrebbe ancora una volta ribadito la ratio delle proprie scelte sull'utilizzo del potere sostitutivo (nei confronti delle Regioni disubbidienti): evitare infrazioni UE.
Anche qui per Briano, la soluzione è ovvia: “L'Ue ci contesta che noi abbiamo una legge che non è in accordo con i Key concepts nazionali. Ma chi li ha decisi questi concetti così restrittivi rispetto ad altri paesi alle nostre stesse latitudini? Ispra. E' un circolo vizioso, che vogliamo scardinare a livello europeo. L'Ue ci da la possibilità di cambiarli ed è questo che dobbiamo fare. Altri paesi nella stessa nostra fascia climatica cacciano fino ed oltre il 31 gennaio, il che vuol dire che ci sono altri istituti scientifici che certificano una situazione diversa da quella dell'Ispra. Il percorso quindi non può essere altro che cambiare i Key concepts. Ma per farlo Ispra dovrà rivedere le proprie posizioni, esaminare gli studi di altri istituti scientifici, ascoltare tutti gli Stakeholders, comprese le associazioni venatorie, e rendere finalmente omogenei i calendari venatori italiani a quelli degli altri paesi”.
DUE OBBIETTIVI REALIZZABILI
Nella scorsa riunione sono stati presentati i dati scientifici delle associazioni venatorie, ora la disponibilità del Ministro Galletti. L'importante, secondo Briano, ora, è tenere ben presenti questi obbiettivi e cercare di ottenerli, superando le resistenze, tutte italiane. “Bisogna arrivare ad una soluzione – aggiunge Briano -. Lavorare a stretto contatto ministero, parlamentari e Commissione”.
L'eurodeputata ligure porta l'esempio del lavoro fatto sulla pesca alle vongole italiane. “Ci siamo resi conto che il problema della taglia minima delle vongole (25 mm), impediva all'Italia di pescare individui adulti, visto che nei nostri mari si riproducono prima di raggiungere quella taglia, come dimostrato da studi scientifici, che hanno giustificato una deroga per l'Italia. Questa è la dimostrazione che se c'è la buona volontà le cose si ottengono. Bisogna convicersi che siamo sul percorso giusto e superare le resistenze al cambiamento”.
Insieme a Galletti, che ha dovuto assentarsi per impegni parlamentari, c'era la dirigente ministeriale Giarratano, con cui le associazioni venatorie hanno potuto interfacciarsi anche su altre problematiche.
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