Benedetto Brutto è un cacciatore di Genova. A caccia ci va da quando aveva 28 anni. Oggi, che ne ha qualcuno in più, per la rubrica BigHunter Giovani ripercorre a ritroso la nascita di questa passione. “Non vengo da una famiglia di tradizione venatoria – racconta -, anzi, in casa mia nessuno approvava”. Oggi può contare invece sul supporto della moglie. “Il che – dice – è una gran cosa”.
Ha iniziato spinto da altre grandi passioni, quella per le armi e quella per la pesca, che pratica da quando aveva 14 anni. “Un giorno un amico mi ha regalato della selvaggina appena cacciata, abbiamo cenato in famiglia facendo una gran festa e da quel giorno mi sono detto 'devo diventare cacciatore'. E così è stato; prima il corso per l’abilitazione venatoria ed immediatamente il corso da selecontrollore”. La caccia, sostiene Benedetto, ha bisogno di nuove reclute. Fondamentale, dice è coinvolgere il più possibile i giovani, fargli conoscere la vera caccia, quella con la C maiuscola. In questo senso un grande aiuto lo danno i social networks “molto utili – dice – per avvicinare i neofiti e unire i cacciatori”. “Ritengo molto importante dare una buona immagine della caccia nella società come persone legate al territorio, alla natura, all’amore perché no, anche degli animali nel suo complesso,secondo me, il cacciatore è il vero appassionato di animali selvatici, perché li conosce li studia, se ne interessa li osserva e li preleva”.