In apertura del simposio sul camoscio alpino a Kufstein, il 27 ottobre, l'assessore alla caccia della Provincia autonoma di Bolzano, Arnold Schuler ha sottolineato l'importanza della regolazione della selvaggina. Il simposio è organizzato dalle associazioni dei cacciatori di Baviera, Tirolo e Alto adige con il patrocinio della federazione europea FACE (Federation of Associations for Hunting and Conservation of the European Union).
Il prelievo venatorio e la regolamentazione della selvaggina devono essere spiegati alla popolazione al fine di riequilibrare il rapporto fra essa e i cacciatori. Così l'assessore provinciale Arnold Schuler che ha fatto presente il trend in atto di un incremento massiccio dell'ulitizzo del bosco per le attività del tempo libero durante l'intero arco dell'anno e anche nelle ore notturne con la conseguente riduzione di aree di ritiro per la fauna selvatica. Da qui l'importanza del simposio interregionale, dal momento che la selvaggina non conosce confini. Tra i temi affrotnati dal simposio l'incidenza della rogna dei camosci. In Alto Adige, come ha riferito Andreas Agreiter, vicedirettore dell'Ufficio Caccia e pesca della Provincia, la malattia è seguita con attenzione secondo un piano di gestione. I comosci in provicnia di Bolzano sono distribuiti non solo in alta montagna, ma anche sui versanti porfirici e nelle aree del fondovalle, anche nell'immediata periferia di Bolzano. Nel corso del 2015 sono stati abbattuti 3.524 camosci, un contingente inferiore rispeto agli anni precedenti, anche per la diffusione della rogna che ha compromesso in modo massiccio le popolazioni.
Nella giornata del 28 ottobre, si è parlato di gestione dei camosci in relazione alla conservazione dell'ambiente naturale. L'obiettivo è quello di individuare un priano strategico per la gesitone del camocio nell'arco alpino. (Provincia Autonoma di Bolzano)
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