Nell'ambito della strategia per la biodiversità per il 2020, l'Europa ha definito la valorizzazione, il mantenimento e il ripristino di almeno il 15% degli ecosistemi degradati e introdotto il concetto di messa in rete delle cosiddette infrastrutture verdi, come sono, ad esempio i corridoi ecologici. Su queste ultime il 24 e il 25 ottobre si è tenuto un seminario a Bruxelles a cui ha preso parte la FACE in rappresentanza dei cacciatori europei. Nel 2013 l' UE ha adottato una strategia che mira a creare una rete transfrontaliera delle infrastrutture verdi in grado di garantire a lungo termine i servizi essenziali all'ecosistema in tutta Europa. Si tratta di una rete strategicamente pianificata di aree naturali e semi-naturali con altre caratteristiche ambientali diversificate.
La Face ha elaborato un proprio piano d'azione tenendo in considerazione il fatto che i cacciatori conoscono i movimenti degli animali selvatici e che quindi sono in grado di dare consigli mirati sulla connettività funzionale delle caratteristiche del paesaggio (ad esempio, per la pianificazione di ponti e corridoi verdi), nonché su programmi di gestione coordinati. A ciò si aggiunge un'altra verità: i cacciatori sono spesso l'unica forza di conservazione e di ripristino di paesaggi ordinari come i terreni agricoli, dove intervengono ad esempio con la piantagione di siepi e fiori selvatici a tutela delle specie avicole e non di interesse venatorio. Questo workshop è servito per mettere in correlazione le attuali conoscenze, nonchè i dati sulle tecniche già applicate, al fine di migliorare la strategia sui sistemi di mappatura delle infrastrutture disponibili.
Per saperne di più consulta la pagina
http://www.face.eu/nature-conservation/green-infrastructure